Sesta malattia: sintomi, durata, come riconoscerla e curarla

La sesta malattia è una delle infezioni virali più comuni dell'infanzia, eppure molti genitori si trovano impreparati quando il loro bambino ne viene colpito. Conosciuta anche come roseola infantum o esantema critico, questa malattia rappresenta spesso il primo episodio febbrile importante nella vita di un bambino, causando comprensibile preoccupazione nelle famiglie.
Si tratta di un'infezione generalmente benigna, che si risolve spontaneamente senza lasciare conseguenze. Tuttavia, conoscerne le caratteristiche peculiari, saper riconoscere i sintomi e distinguerla da altre malattie esantematiche è fondamentale per gestirla al meglio e tranquillizzare i genitori durante il suo decorso.
Che cosa è la sesta malattia?
La sesta malattia è un'infezione virale acuta causata principalmente dall'Herpesvirus umano di tipo 6 (HHV-6) e, più raramente, dall'Herpesvirus umano di tipo 7 (HHV-7). Il nome "sesta malattia" deriva dalla classificazione storica delle malattie esantematiche dell'infanzia: è stata infatti la sesta ad essere identificata e descritta, dopo morbillo, scarlattina, rosolia, scarlattinetta e megaloeritema infettivo.
Questo virus appartiene alla famiglia degli Herpesviridae, la stessa famiglia che comprende il virus della varicella, dell'herpes labiale e della mononucleosi. L'HHV-6, in particolare, ha due varianti: la variante B è quella più comunemente responsabile della sesta malattia, mentre la variante A è associata più raramente a manifestazioni cliniche.
La caratteristica più distintiva di questa malattia è la sua presentazione clinica tipica: febbre alta improvvisa per 3-5 giorni, seguita dalla comparsa di un esantema (eruzione cutanea) proprio nel momento in cui la febbre si abbassa o scompare completamente. Questa sequenza temporale così precisa è quasi patognomonica, cioè caratteristica di questa specifica malattia.
La sesta malattia colpisce prevalentemente i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni di età, con un picco di incidenza intorno ai 9-12 mesi. È estremamente rara dopo i 4 anni. Si stima che circa il 90% dei bambini abbia contratto l'infezione entro i 2 anni di vita, anche se non tutti sviluppano sintomi evidenti. Alcuni studi indicano che fino al 30% delle infezioni può decorrere in forma asintomatica o paucisintomatica.
Il virus si trasmette attraverso le goccioline di saliva, quindi mediante contatto diretto con persone infette, tosse, starnuti o condivisione di oggetti contaminati. È interessante notare che spesso sono gli adulti asintomatici, che hanno contratto il virus in passato, a trasmettere l'infezione ai bambini piccoli.
La differenza con le altre malattie esantematiche
Le malattie esantematiche dell'infanzia condividono alcune caratteristiche comuni, come la presenza di febbre e eruzioni cutanee, ma presentano differenze significative che permettono di distinguerle. Ecco le principali caratteristiche distintive:
Sesta malattia
Età tipica: 6 mesi – 2 anni
Febbre: Alta (39–40 °C) per 3–5 giorni
Esantema: Macchie rosa-rosate, non pruriginose
Sequenza: Esantema DOPO la febbre
Altri sintomi distintivi: Convulsioni febbrili possibili
Morbillo
Età tipica: Variabile (non vaccinati)
Febbre: Alta per 3–4 giorni
Esantema: Macchie rosso scuro confluenti, inizio dal viso
Sequenza: Esantema DURANTE la febbre
Altri sintomi distintivi: Tosse, congiuntivite, macchie di Koplik
Rosolia
Età tipica: Variabile
Febbre: Lieve o assente
Esantema: Macchie rosa chiaro, non confluenti
Sequenza: Esantema con febbre lieve
Altri sintomi distintivi: Linfonodi ingrossati, artralgie
Varicella
Età tipica: 2–10 anni
Febbre: Moderata
Esantema: Vescicole pruriginose
Sequenza: Esantema con febbre
Altri sintomi distintivi: Lesioni in vari stadi evolutivi
Scarlattina
Età tipica: 3–10 anni
Febbre: Alta
Esantema: Pelle ruvida “a carta vetrata”, lingua a fragola
Sequenza: Esantema con febbre
Altri sintomi distintivi: Mal di gola intenso, origine batterica
Quinta malattia
Età tipica: 5–15 anni
Febbre: Lieve o assente
Esantema: “Guance schiaffeggiate”, poi esantema reticolato
Sequenza: Esantema senza febbre significativa
Altri sintomi distintivi: Artralgie negli adulti
La principale caratteristica che distingue la sesta malattia dalle altre è proprio la sequenza temporale unica: la febbre alta improvvisa, senza altri sintomi rilevanti, che dopo 3-5 giorni scompare lasciando posto all'eruzione cutanea. Questa progressione è quasi l'opposto di altre malattie esantematiche, dove l'eruzione compare solitamente durante o immediatamente dopo l'inizio della febbre.
Un altro elemento distintivo è l'età di insorgenza: mentre la sesta malattia colpisce quasi esclusivamente bambini molto piccoli (sotto i 2 anni), altre malattie come il morbillo, la scarlattina o la quinta malattia tendono a manifestarsi in età successive. La varicella, sebbene possa presentarsi anche nei bambini piccoli, ha un esantema molto caratteristico con vescicole pruriginose che non lascia dubbi diagnostici.
I tempi di incubazione della sesta malattia
Il periodo di incubazione della sesta malattia, ovvero il tempo che intercorre tra il contagio con il virus e la comparsa dei primi sintomi, varia generalmente tra 5 e 15 giorni, con una media di circa 9-10 giorni. Durante questo periodo, il bambino non presenta alcun sintomo ma può già essere contagioso, specialmente negli ultimi giorni prima dell'esordio febbrile.
Questa fase di incubazione è importante da considerare per diversi motivi. Innanzitutto, aiuta a ricostruire quando e dove il bambino potrebbe aver contratto l'infezione, sebbene spesso sia difficile identificare la fonte esatta del contagio. In secondo luogo, permette di comprendere che altri bambini esposti allo stesso contesto (asilo, gruppo giochi, familiari) potrebbero sviluppare la malattia nelle settimane successive.
La contagiosità della sesta malattia è massima durante la fase febbrile, quando il virus si replica attivamente e viene eliminato in grandi quantità attraverso le secrezioni respiratorie. Una volta comparso l'esantema, il bambino è generalmente considerato non più contagioso o molto poco contagioso, anche se il virus può persistere nell'organismo in forma latente per tutta la vita, come accade per altri herpesvirus.
È interessante notare che il periodo di contagiosità inizia probabilmente 1-2 giorni prima della comparsa della febbre e si estende per tutta la durata della fase febbrile. Questo spiega perché la sesta malattia sia così diffusa: i bambini infettano altri prima ancora che i genitori si rendano conto che sono malati.
I sintomi della sesta malattia
La sesta malattia si presenta con un quadro clinico caratteristico che si sviluppa in due fasi distinte, rendendo la sua progressione abbastanza prevedibile una volta riconosciuta.
Prima fase: la febbre
L'esordio è tipicamente improvviso, con febbre alta che raggiunge rapidamente i 39-40°C, talvolta anche oltre. Questa febbre può spaventare i genitori per la sua intensità, ma è importante sapere che, nonostante i gradi elevati, il bambino può apparire relativamente in buone condizioni generali. Alcuni bambini rimangono vivaci e reattivi nonostante la temperatura elevata, mentre altri possono essere più irritabili e lamentosi.
Durante la fase febbrile, che dura tipicamente 3-5 giorni (raramente fino a 7 giorni), il bambino può presentare:
Riduzione dell'appetito
Lieve mal di gola
Naso che cola
Palpebre leggermente gonfie
Linfonodi del collo lievemente ingrossati
Irritabilità e irrequietezza
Sonnolenza alternata a periodi di agitazione
Un aspetto particolarmente rilevante è che circa il 10-15% dei bambini con sesta malattia può sviluppare convulsioni febbrili durante questa fase. Le convulsioni febbrili sono episodi convulsivi scatenati dall'aumento rapido della temperatura corporea e, sebbene molto spaventose per i genitori, sono generalmente benigne e non lasciano conseguenze neurologiche. Si manifestano più frequentemente quando la febbre sale molto velocemente all'inizio della malattia.
Ciò che spesso lascia perplessi medici e genitori è l'assenza di altri sintomi significativi: non c'è tosse importante, non c'è vomito o diarrea rilevanti, non ci sono segni di infezione alle orecchie o alla gola. Il bambino ha semplicemente febbre alta, e questo può rendere la diagnosi difficile fino alla comparsa dell'esantema.
Seconda fase: l'esantema
Proprio quando la febbre scende bruscamente, tornando alla normalità in poche ore, compare l'esantema caratteristico. Questo momento di transizione è quasi patognomonico della sesta malattia: il bambino che per giorni ha avuto febbre alta si sveglia senza febbre ma coperto di macchioline rosa.
L'eruzione cutanea presenta le seguenti caratteristiche:
Aspetto: piccole macchie rosa-rosate, leggermente rilevate, di forma rotonda o ovale, di dimensioni variabili da 2 a 5 millimetri
Distribuzione: inizia tipicamente sul tronco (torace, addome e schiena), per poi estendersi al collo e talvolta agli arti. Il viso e le estremità (mani e piedi) sono solitamente risparmiati o minimamente coinvolti
Texture: le macchie non si fondono tra loro come nel morbillo, ma rimangono separate. Alla palpazione, la pelle può sembrare leggermente ruvida
Prurito: l'esantema della sesta malattia è tipicamente non pruriginoso, a differenza della varicella
Durata: persiste generalmente per 1-3 giorni, raramente fino a 5 giorni, poi scompare senza lasciare traccia, desquamazione o cicatrici
Durante questa fase, il bambino è generalmente in buone condizioni, torna a mangiare normalmente e riprende gradualmente la sua normale vivacità. Alcuni bambini possono rimanere leggermente più irritabili o stanchi per qualche giorno, ma si tratta di una condizione transitoria.
I rimedi contro la sesta malattia
Non esiste una terapia specifica contro la sesta malattia perché si tratta di un'infezione virale che si risolve spontaneamente. L'approccio terapeutico è quindi esclusivamente sintomatico, mirato cioè ad alleviare i disturbi e a garantire il benessere del bambino durante il decorso della malattia.
Gestione della febbre
La febbre alta rappresenta il sintomo principale da gestire. Gli antipiretici raccomandati sono:
Paracetamolo: è il farmaco di prima scelta, sicuro ed efficace. La dose è di 10-15 mg per kg di peso corporeo, da somministrare ogni 4-6 ore se necessario, senza superare le 5 dosi nelle 24 ore
Ibuprofene: può essere utilizzato come alternativa o in associazione al paracetamolo nei casi di febbre particolarmente resistente. La dose è di 5-10 mg per kg di peso, ogni 6-8 ore
È importante non somministrare aspirina (acido acetilsalicilico) ai bambini con infezioni virali, per il rischio, seppur raro, di sindrome di Reye, una grave complicanza epatica e neurologica.
Oltre ai farmaci, è utile:
Vestire il bambino con abiti leggeri, evitando di coprirlo eccessivamente
Mantenere la temperatura ambientale confortevole (non surriscaldare la stanza)
Applicare panni tiepidi (non freddi) sulla fronte e sui polsi per un sollievo temporaneo
Non utilizzare spugnature con alcol, che possono essere pericolose
Idratazione
Durante la fase febbrile, il bambino può perdere molti liquidi attraverso la sudorazione e la respirazione accelerata. È fondamentale:
Offrire frequentemente liquidi: acqua, latte materno o artificiale per i lattanti, brodo, succhi diluiti per i bambini più grandi
Non forzare l'alimentazione se il bambino non ha appetito, ma insistere con i liquidi
Osservare i segni di disidratazione: bocca secca, ridotta produzione di urine, occhi infossati, letargia marcata
Cura dell'esantema
L'eruzione cutanea della sesta malattia non richiede trattamenti specifici. Non sono necessarie creme, lozioni o farmaci particolari. Si può:
Mantenere la pelle pulita e asciutta con bagni tiepidi delicati
Evitare prodotti irritanti o profumati
Vestire il bambino con tessuti naturali e traspiranti come il cotone
Quando consultare il medico
Sebbene la sesta malattia sia generalmente benigna, è importante contattare il pediatra in questi casi:
Febbre che persiste oltre i 7 giorni
Convulsioni febbrili (chiamare immediatamente)
Difficoltà respiratorie
Sonnolenza eccessiva o difficoltà a risvegliare il bambino
Rifiuto persistente di bere con segni di disidratazione
Comparsa di altri sintomi preoccupanti
Durante la fase febbrile, è consigliabile tenere il bambino a casa, sia per garantirgli il riposo necessario sia per evitare di contagiare altri bambini. Una volta scomparsa la febbre e comparso l'esantema, il bambino può tornare alle normali attività, poiché non è più considerato contagioso.
Quanto dura la sesta malattia?
La durata complessiva della sesta malattia è relativamente breve e prevedibile, uno degli aspetti rassicuranti di questa infezione. Complessivamente, dalla comparsa dei primi sintomi alla completa risoluzione, la malattia dura circa 7-10 giorni.
Suddivisione temporale:
Fase febbrile: 3-5 giorni in media (raramente fino a 7 giorni). Questa è la fase più impegnativa per il bambino e per i genitori, con febbre persistentemente alta
Transizione: passaggio improvviso dalla febbre all'esantema, che avviene nell'arco di poche ore
Fase esantematica: 1-3 giorni, durante i quali il bambino presenta l'eruzione cutanea ma è generalmente senza febbre e in condizioni migliori
Recupero completo: altri 2-3 giorni dopo la scomparsa dell'esantema, durante i quali il bambino può essere ancora leggermente più stanco o irritabile del solito
È importante sottolineare che questi tempi sono indicativi e possono variare leggermente da bambino a bambino. Alcuni possono avere una fase febbrile più breve (solo 2-3 giorni), mentre in altri può durare quasi una settimana. Similmente, l'esantema può essere molto fugace, scomparendo in meno di 24 ore, oppure persistere per 4-5 giorni.
Una volta risolta la malattia, il bambino sviluppa un'immunità permanente verso quel particolare ceppo di virus (HHV-6 o HHV-7), quindi teoricamente non dovrebbe ammalarsi di nuovo della stessa forma. Tuttavia, poiché esistono due virus diversi che possono causare la sesta malattia, è possibile, anche se raro, avere due episodi distinti nel corso dell'infanzia.
Il ritorno all'asilo o alla scuola è generalmente possibile non appena il bambino è senza febbre da almeno 24 ore, anche se l'esantema è ancora presente. Infatti, come già menzionato, la contagiosità è massima durante la fase febbrile, non durante quella esantematica.
FAQ
Quale è la differenza tra sudamina o sesta malattia?
La confusione tra sudamina e sesta malattia è comprensibile, poiché entrambe le condizioni causano eruzioni cutanee nei bambini piccoli, ma si tratta di due condizioni completamente diverse con cause e caratteristiche distinte.
La sudamina, chiamata anche miliaria, è una condizione cutanea causata dall'ostruzione delle ghiandole sudoripare. Non è una malattia infettiva, ma una reazione della pelle al caldo e all'eccessiva sudorazione. Si manifesta con piccole vescicole o papule (bollicine) che possono essere trasparenti (miliaria cristallina) o rossastre (miliaria rubra). La sudamina compare tipicamente nelle pieghe della pelle (collo, inguine, ascelle) e nelle zone coperte dai vestiti, specialmente durante i mesi caldi o quando il bambino è troppo coperto.
La sesta malattia, invece, è un'infezione virale con un quadro clinico ben definito che include febbre alta per diversi giorni seguita da un esantema caratteristico. Le principali differenze sono:
Febbre: presente e alta nella sesta malattia, assente nella sudamina
Aspetto dell'eruzione: macchie rosa piatte o leggermente rilevate nella sesta malattia; vescicole o papule nella sudamina
Distribuzione: tronco principalmente nella sesta malattia; pieghe cutanee e zone coperte nella sudamina
Sequenza: nella sesta malattia l'esantema compare dopo giorni di febbre; la sudamina compare senza febbre, spesso in relazione al caldo
Durata: la sesta malattia ha un decorso prevedibile di circa una settimana; la sudamina scompare rapidamente una volta rimosso il fattore scatenante (caldo eccessivo)
Stagionalità: la sesta malattia può presentarsi in qualsiasi periodo dell'anno; la sudamina è più frequente in estate o in ambienti surriscaldati
Il trattamento è completamente diverso: mentre la sesta malattia richiede gestione della febbre con antipiretici, la sudamina si risolve semplicemente mantenendo il bambino fresco, vestendolo con abiti leggeri e applicando, se necessario, creme lenitive o polveri assorbenti.
La sesta malattia è contagiosa?
Sì, la sesta malattia è contagiosa, ma è importante comprendere quando e come avviene la trasmissione per gestire correttamente la situazione.
Il virus si trasmette principalmente attraverso le goccioline respiratorie, quindi tramite tosse, starnuti, saliva. Può anche diffondersi attraverso il contatto diretto con secrezioni nasali o saliva di persone infette, per esempio quando i bambini condividono giocattoli che poi portano alla bocca.
La fase più contagiosa è durante i giorni di febbre alta, quando il virus si replica attivamente e viene eliminato in grandi quantità. Inoltre, il bambino può essere contagioso anche 1-2 giorni prima che compaia la febbre, quando non ci sono ancora sintomi evidenti. Questo spiega perché sia difficile prevenire la diffusione della malattia negli asili o in altri contesti di comunità.
Una volta comparso l'esantema e scomparsa la febbre, il bambino è generalmente considerato non più contagioso o minimamente contagioso. Infatti, molti pediatri autorizzano il ritorno all'asilo o alla scuola non appena il bambino è senza febbre da 24 ore, anche se l'eruzione cutanea è ancora presente.
Si può prendere sesta malattia adulti?
Questa è una domanda che molti genitori si pongono, soprattutto quando il loro bambino viene diagnosticato con la sesta malattia e temono di potersi ammalare a loro volta. La risposta è: tecnicamente sì, ma è estremamente raro.
La stragrande maggioranza degli adulti (oltre il 90%) ha già contratto il virus HHV-6 durante l'infanzia, spesso in forma asintomatica o con sintomi così lievi da non essere stati riconosciuti come sesta malattia. Una volta contratta l'infezione, si sviluppa un'immunità permanente, quindi l'adulto è protetto da nuove infezioni sintomatiche.
Eccezioni e situazioni particolari:
Esistono alcuni rari casi in cui un adulto potrebbe sviluppare la sesta malattia:
Adulti mai esposti al virus: in alcune popolazioni o in casi di particolare isolamento durante l'infanzia, un adulto potrebbe non essere mai entrato in contatto con il virus. In questi casi, l'infezione è possibile ma rimane un'eventualità rara
Immunodepressi: persone con sistema immunitario compromesso (pazienti oncologici in chemioterapia, trapiantati, persone con HIV/AIDS, chi assume farmaci immunosoppressori) possono sviluppare riattivazioni del virus latente o nuove infezioni. In questi casi, l'infezione può essere più grave e richiedere trattamento specifico
Presentazione atipica: negli adulti, quando l'infezione si verifica, può presentarsi in modo diverso rispetto ai bambini, talvolta senza l'esantema caratteristico ma con febbre prolungata, epatite o altre manifestazioni sistemiche
Cosa significa per i genitori?
Un genitore con un bambino affetto da sesta malattia può stare relativamente tranquillo: è molto probabile che sia già immune. Non sono necessarie particolari precauzioni oltre alle normali norme igieniche (lavaggio delle mani, evitare di condividere posate o bicchieri durante la fase febbrile).
Tuttavia, se un adulto dovesse sviluppare febbre alta dopo essere stato a contatto con un bambino con sesta malattia, è consigliabile consultare il medico, soprattutto se appartiene a categorie a rischio o se la febbre persiste. In ogni caso, negli adulti immunocompetenti, anche se dovessero contrarre l'infezione, questa tenderebbe a risolversi spontaneamente come nei bambini.
Le donne in gravidanza dovrebbero menzionare al proprio ginecologo se sono venute a contatto con la sesta malattia, anche se il rischio di complicanze fetali è considerato molto basso, dato che la maggior parte delle donne in età fertile è già immune.
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AutoreElty
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