Gestire la febbre nei bambini: cause, sintomi e rimedi
- Quando è febbre nei bambini?
- I sintomi associati alla febbre definiscono la diagnosi
- Cause della febbre nei bambini
- Quanto dura la febbre nei bambini?
- Quando consultare il medico
- Da cosa dipende la febbre alta nei bambini
- Gestire la febbre nei bambini
- Monitorare la febbre nei bambini
- Le convulsioni febbrili nei bambini
- FAQ
La febbre nei bambini è una delle condizioni più comuni che preoccupano i genitori, ma rappresenta spesso una risposta naturale dell'organismo a infezioni o infiammazioni. Comprendere le cause di questa condizione, riconoscere i sintomi associati e conoscere i rimedi più efficaci è essenziale per gestire correttamente questa condizione. Vediamo come gestire la febbre nei bambini, individuando i segnali di allarme e offrendo indicazioni su quando è necessario consultare un medico.
Quando è febbre nei bambini?
È importante sapere quando si può parlare di febbre nei bambini, partendo dalla definizione di questa condizione come un aumento della temperatura corporea oltre i valori normali. Nei bambini, la temperatura normale può variare leggermente, ma generalmente si considera febbre una temperatura superiore ai 38°C misurata per via rettale. Se la temperatura viene misurata sotto l'ascella o in bocca, il valore può essere leggermente più basso, e si parla di febbre quando la temperatura supera rispettivamente i 37,5°C e i 37,8°C.
Riconoscere la febbre è importante per comprendere quando è necessario intervenire. Nei neonati al di sotto dei tre mesi, qualsiasi aumento significativo della temperatura deve essere considerato con attenzione e richiede una valutazione medica immediata, poiché il sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo e le infezioni possono progredire rapidamente.
Nei bambini più grandi, la febbre è spesso meno preoccupante, ma è sempre opportuno monitorare l'andamento della temperatura e valutare la presenza di altri sintomi, come difficoltà respiratorie, irritabilità, pianto inconsolabile o disidratazione.
Si ricorda che anche la misurazione e il valore restituito come febbre può variare a seconda dello strumento utilizzato per misurarla: nel termometro a mercurio, ormai in disuso ma ancora molto affidabile, la temperatura è accurata, mentre nel termometro a pistola che rileva la temperatura sulla fronte è consigliabile effettuare più misurazioni. Infine, se si utilizza il termometro da orecchio, la temperatura potrebbe essere superiore di circa mezzo grado rispetto a quella reale.
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I sintomi associati alla febbre definiscono la diagnosi
La febbre è uno dei sintomi più comuni nelle patologie pediatriche, ma da sola non è sufficiente per formulare una diagnosi: è necessario considerare i sintomi associati e il contesto clinico del bambino. Questo è particolarmente vero per le malattie esantematiche, in cui la febbre è spesso accompagnata da un'eruzione cutanea, la cui comparsa e caratteristiche possono essere determinanti per stabilire una diagnosi precisa.
Febbre nel morbillo
Il morbillo è una delle più note malattie esantematiche: l'infezione inizia con sintomi aspecifici, come febbre alta (spesso sopra i 39°C), tosse, rinite e congiuntivite. Un segno precoce distintivo è la comparsa di macchie di Koplik all'interno della bocca, che precede di pochi giorni l'esantema. Dopo 3-4 giorni dall'inizio della febbre, compare un'eruzione cutanea che inizia sul viso e si diffonde verso il basso, coprendo progressivamente tutto il corpo. La febbre tende a diminuire con la comparsa dell'esantema, il che rappresenta un importante indicatore per la diagnosi.
Febbre nella rosolia
La rosolia si manifesta anch'essa con febbre, solitamente più bassa rispetto al morbillo, e sintomi respiratori lievi. Il segno più caratteristico è la comparsa di un esantema maculopapulare che inizia sul viso e si diffonde rapidamente al resto del corpo. A differenza del morbillo, la febbre è generalmente di grado lieve e spesso si risolve al momento della comparsa dell'esantema. Un altro sintomo diagnostico è la presenza di linfonodi ingrossati, soprattutto nella zona posteriore del collo e dietro le orecchie.
Febbre nella varicella
La varicella si presenta con febbre moderata e malessere generale, seguiti dalla comparsa di un esantema tipico composto da vescicole pruriginose, che evolvono in croste. L'esantema della varicella è molto caratteristico e si distingue dalle altre malattie esantematiche per la sua presentazione "a ondate": nuove lesioni compaiono progressivamente, mentre quelle precedenti iniziano a guarire. La febbre può persistere durante tutta la fase acuta della malattia, soprattutto nei casi più gravi.
Febbre della scarlattina
La scarlattina, causata da un'infezione batterica da streptococco di gruppo A, è accompagnata da febbre alta, mal di gola e linfoadenopatia cervicale. L'esantema tipico è rosso e sabbioso al tatto, e inizia solitamente sul torace prima di diffondersi. Un segno distintivo è la "lingua a fragola", caratterizzata da una colorazione rossa vivace e papille ingrossate. La scarlattina è una delle poche malattie esantematiche di origine batterica, e richiede quindi un trattamento antibiotico.
Quinta malattia
La quinta malattia, o eritema infettivo, è caratterizzata da febbre lieve o moderata e da un esantema che assume un aspetto particolare, con guance rosse ("aspetto a schiaffo") e un'eruzione reticolare che si diffonde su tronco e arti. La febbre può precedere di qualche giorno l'esantema, ma spesso è di bassa entità e si risolve rapidamente, rendendo il quadro cutaneo il segno principale per la diagnosi.
Cause della febbre nei bambini
La febbre nei bambini è generalmente causata da infezioni, in particolare da virus e batteri. Le infezioni virali sono le più comuni e includono condizioni come il raffreddore comune, l'influenza, la varicella, la rosolia e le infezioni virali gastrointestinali. Sono condizioni cliniche che tendono a manifestarsi con sintomi come:
congestione nasale;
febbre.
Le infezioni batteriche, invece, sono meno comuni, ma possono essere più gravi e includono patologie come le infezioni dell'orecchio (otite), la polmonite e le infezioni delle vie urinarie.
Oltre alle infezioni, la febbre nei bambini può essere causata da altre condizioni, come reazioni ai vaccini: in alcuni casi, subito dopo la somministrazione della dose, i bambini possono sviluppare una lieve febbre come risposta immunitaria alla sostanza inoculata.
Un'altra possibile causa è il colpo di calore che si verifica quando il bambino è esposto a temperature elevate per un periodo prolungato, impedendo all'organismo di regolare correttamente la temperatura corporea. È opportuno sottolineare che la gestione della temperatura dei neonati è particolarmente delicata e richiede quindi il massimo dell’attenzione.
Le malattie infiammatorie o autoimmuni, sebbene meno comuni, possono anch'esse causare febbre nei bambini: tra queste troviamo l'artrite idiopatica giovanile e altre condizioni che causano un'infiammazione sistemica. In rari casi, la febbre può essere un segnale di patologie più gravi, come alcune forme di tumore, tra cui la leucemia, o di sindromi febbrili periodiche, che richiedono una valutazione specialistica approfondita.
Quanto dura la febbre nei bambini?
La durata della febbre nei bambini dipende dalla causa sottostante. Nella maggior parte dei casi, la febbre causata da un'infezione virale dura tra i 2 e i 4 giorni e tende a risolversi spontaneamente man mano che il sistema immunitario combatte l'infezione. In alcuni casi, la febbre può durare fino a una settimana, specialmente se l'infezione è più persistente o se il bambino ha un sistema immunitario indebolito.
Le infezioni batteriche, al contrario, possono causare una febbre più prolungata, che spesso richiede un trattamento specifico con antibiotici per risolversi. Se la febbre dura più di 5-7 giorni, è fondamentale consultare un pediatra per identificare la causa e stabilire il trattamento più appropriato. La durata della febbre può anche dipendere da altri fattori, come l'età del bambino, la sua condizione di salute generale e la risposta dell'organismo alla terapia.
Quando consultare il medico
Sebbene la febbre sia una risposta comune e spesso benigna a un'infezione, ci sono situazioni in cui è necessario consultare un medico. Nei neonati, come già accennato, una febbre superiore ai 38°C richiede una valutazione tempestiva. Nei bambini più grandi, è importante rivolgersi al medico se la febbre supera i 40°C, se dura più di 3-5 giorni senza segni di miglioramento, o se il bambino mostra segni di disidratazione, difficoltà a respirare, eruzioni cutanee o altri sintomi preoccupanti.
Un altro segnale di allarme è rappresentato dalle convulsioni febbrili, che possono verificarsi in alcuni bambini quando la temperatura corporea aumenta rapidamente. Sebbene le convulsioni febbrili siano generalmente benigne e non causino danni permanenti, possono essere spaventose per i genitori e richiedono una valutazione medica per escludere altre possibili cause.
Da cosa dipende la febbre alta nei bambini
Quando ci si chiede come gestire la febbre nei bambini bisogna considerare anche e soprattutto quanto è alta. I gradi di febbre possono essere influenzati da diversi fattori, tra cui:
tipo di infezione, le infezioni virali tendono a provocare febbri più basse (generalmente intorno ai 38-39°C), mentre le infezioni batteriche o le malattie esantematiche possono causare febbri più elevate, superando talvolta i 39-40°C. Tuttavia, questo non è sempre una regola fissa e può variare da bambino a bambino;
età del bambino, i neonati e i bambini piccoli possono sviluppare febbri elevate anche in risposta a infezioni relativamente lievi. Nei neonati, in particolare, una febbre alta può indicare un'infezione grave e richiede un'attenzione immediata da parte di un medico;
condizioni di salute preesistenti, i piccoli con un sistema immunitario compromesso o con patologie croniche, come l'asma o altre malattie infiammatorie, possono avere febbri più alte o risposte febbrili più intense a infezioni o stress;
tempo di esposizione all'infezione, in alcuni casi, il corpo può mantenere la febbre alta per diversi giorni, soprattutto se l'infezione non viene trattata prontamente o se il sistema immunitario ha bisogno di più tempo per reagire efficacemente;
sistema di termoregolazione interna, ogni bambino ha un diverso livello di tolleranza e regolazione della temperatura corporea. Alcuni bambini possono sviluppare febbri più elevate rispetto ad altri, anche con lo stesso tipo di infezione, a causa di variabilità individuali nei meccanismi di termoregolazione.
Gestire la febbre nei bambini
Il trattamento della febbre nei bambini dipende principalmente dalla causa e, in molti casi, la non richiede un trattamento specifico, poiché rappresenta una risposta naturale dell'organismo per combattere l'infezione.
Tuttavia, nel caso dovesse provocare disagio al bambino, possono essere utilizzati farmaci antipiretici, come il paracetamolo o l'ibuprofene, sempre seguendo le indicazioni del pediatra. È importante non somministrare aspirina ai bambini, poiché potrebbe essere associata alla sindrome di Reye, una condizione rara ma potenzialmente grave.
Come abbassare la febbre nei bambini in modo naturale
Oltre ai farmaci, alcune misure non farmacologiche possono aiutare a ridurre il disagio del bambino durante un episodio febbrile:
idratazione, è importante assicurarsi che il bambino beva molti liquidi per evitare la disidratazione, che è un rischio comune durante la febbre;
abbigliamento adeguato, vestire il bambino con abiti leggeri e mantenere l'ambiente a una temperatura confortevole può aiutare a regolare la temperatura corporea;
bagni tiepidi, possono essere utili per abbassare la temperatura, ma è sconsigliato l'uso di acqua fredda o ghiaccio, poiché potrebbero provocare brividi e aumentare ulteriormente la temperatura corporea;
ambiente confortevole, evitando sbalzi di temperatura ambientale.
Monitorare la febbre nei bambini
È importante monitorare attentamente la febbre nei bambini, soprattutto se supera i 38,5°C: infatti, sebbene non sia di per sé dannosa, quando è molto alta o persistente può essere segno di un'infezione grave. Se la febbre dura più di 3 giorni, o se è accompagnata da sintomi gravi come difficoltà respiratorie, letargia o convulsioni, è essenziale contattare immediatamente un medico.
Le convulsioni febbrili nei bambini
Le convulsioni febbrili sono uno degli eventi più spaventosi per i genitori, ma, nella maggior parte dei casi, non sono pericolose e si risolvono spontaneamente. Queste convulsioni, che si manifestano nei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, sono legate a un rapido aumento della temperatura corporea durante un episodio febbrile, spesso causato da infezioni virali.
Si tratta di un episodio di “attività elettrica” anomala nel cervello, innescato da un improvviso rialzo della temperatura corporea. Gli episodi di convulsioni febbrili possono variare in intensità e durata, ma tipicamente si presentano sotto forma di scosse muscolari involontarie, rigidità o perdita di coscienza. Sebbene l'episodio sia allarmante, la maggior parte delle convulsioni febbrili dura meno di cinque minuti e non lascia conseguenze neurologiche permanenti.
È importante tenere presente che esistono due tipi principali di convulsioni febbrili:
semplici, rappresentano circa l'80% dei casi e si manifestano come un singolo episodio di convulsione, che dura meno di 15 minuti, senza recidive nelle 24 ore successive. Le convulsioni semplici non coinvolgono una parte specifica del corpo ma interessano generalmente tutto l'organismo;
complesse, meno comuni e durano più di 15 minuti, possono ripresentarsi entro 24 ore e spesso coinvolgono solo una parte del corpo. Anche se queste convulsioni sono più preoccupanti, non indicano necessariamente un rischio maggiore di epilessia o problemi neurologici a lungo termine.
Per quanto riguarda le cause delle convulsioni febbrili queste sono generalmente associate a infezioni virali - come l'influenza o l'infezione da virus respiratorio sinciziale (RSV). Altre cause comuni includono infezioni delle vie respiratorie superiori, come faringiti o otiti. In rari casi, reazioni a vaccini o infezioni batteriche gravi possono provocare convulsioni febbrili.
Non si tratta della febbre in sé a causare la convulsione, ma del rapido aumento della temperatura corporea: i bambini predisposti, spesso a causa di una storia familiare di convulsioni febbrili, sono più inclini a sperimentare questo tipo di crisi.
Durante una convulsione febbrile, è fondamentale mantenere la calma e seguire alcune precauzioni di base:
mettere il bambino in una posizione sicura, adagiare su un lato per evitare che possa soffocare e rimuovere eventuali oggetti vicini che potrebbero ferirlo;
non tentare di fermare i movimenti convulsivi, lasciar proseguire l'episodio senza cercare di bloccare il bambino;
non somministrare nulla per via orale, evitare di dare acqua, farmaci o qualsiasi altro oggetto per bocca durante l'episodio, per scongiurare il rischio di soffocamento;
Se la convulsione dura più di cinque minuti, o se il bambino presenta difficoltà respiratorie o un colorito bluastro, è necessario chiamare immediatamente il pronto soccorso. Sebbene le convulsioni febbrili siano spaventose, i rischi a lungo termine sono generalmente bassi.
FAQ
Febbre nei bambini, quando bisogna preoccuparsi?
La febbre nei bambini non è sempre motivo di preoccupazione. Tuttavia, è consigliabile consultare un medico se il bambino ha meno di 3 mesi, se la febbre supera i 39°C, dura più di 3 giorni o è accompagnata da sintomi gravi come difficoltà respiratorie, letargia o convulsioni.
Quali sono le cause più comuni della febbre nei bambini?
Le cause più comuni di febbre nei bambini sono infezioni virali, come il raffreddore o l’influenza, e infezioni batteriche, come l'otite o la polmonite. Altri fattori possono includere reazioni ai vaccini o dentizione, sebbene queste ultime causino febbri di lieve entità.
Quali sintomi accompagnano la febbre nei bambini?
Oltre all’aumento della temperatura corporea, la febbre può essere accompagnata da sintomi come irritabilità, stanchezza, mal di testa, brividi, sudorazione, perdita di appetito e, in alcuni casi, esantemi cutanei o disturbi gastrointestinali.
Quali rimedi sono consigliati per abbassare la febbre nei bambini?
I rimedi principali includono l'uso di antipiretici come paracetamolo o ibuprofene, sempre sotto consiglio medico. È importante mantenere il bambino idratato e creare un ambiente confortevole, evitando un eccesso di copertura che potrebbe peggiorare la febbre.
La febbre alta può causare danni permanenti nei bambini?
La febbre in sé raramente causa danni permanenti. Tuttavia, febbri molto elevate e prolungate possono essere segno di infezioni gravi che richiedono un intervento medico. Le convulsioni febbrili, che possono verificarsi nei bambini piccoli, sono generalmente benigne e non causano conseguenze a lungo termine.
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