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Scarlattina nei bambini: identificazione e cura

Revisionato da: Elty~October 09, 2024
10 minuti

La scarlattina nei bambini è una malattia che interessa i più piccoli tra i 03 e i 10 anni: è causata dal batterio Streptococco beta-emolitico di gruppo A che può portare a sintomi come un esantema, ossia un’eruzione cutanea, di un colore rosso scarlatto da cui il nome di questa malattia. Al momento non esiste una vaccinazione contro la scarlattina nei bambini che può essere contratta più volte durante la vita. 

Scarlattina: sintomi ed esantema

La scarlattina è una malattia esantematica che, a differenza delle altre dello stesso gruppo, viene causata da un batterio. I sintomi di questa malattia sono: 

  • febbre, anche inizialmente alta con punte fino a 39°C - 40°C; 

  • brividi, spesso causati dalla febbre quando sale; 

  • mal di testa e sensazione di malessere complessivo; 

  • nausea e/o vomito, accompagnato spesso da perdita di appetito,

  • gonfiore dei linfonodi del collo (saltuariamente); 

  • mal di gola, accompagnato da rossore e difficoltà nella deglutizione; 

  • lingua a fragola, tipica di questa malattia. Infatti, quando si sospetta che il bambino abbia la scarlattina, la lingua può essere rivelatrice in quanto può essere di colore vivo con papille ipertrofiche in rilievo, tanto da ricordare il frutto estivo. In caso di scarlattina nei bambini con lingua a fragola anche la deglutizione può essere dolorosa. 

Il sintomo più chiaro e identificativo della scarlattina è l’esantema: si tratta di piccole macchioline, leggermente in rilievo sulla pelle, che si manifestano in colore rosso acceso. Possono presentarsi in piccoli gruppi, conferendo alla pelle un colorito rosso vivo a chiazze. 

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Tempo di incubazione della scarlattina

La scarlattina è una malattia causata da un batterio e non da un virus: il periodo di incubazione può variare da un minimo di 2 giorni ad un massimo di 5, sebbene ci possano essere dei casi in cui il periodo dura fino ad 1 settimana. 

Sebbene siano i bambini i più esposti, il contagio negli adulti è assai frequente soprattutto nelle persone che si prendono cura del bambino quando è malato o le insegnanti stesse. È opportuno sottolineare che la scarlattina è una malattia che raramente si può ripresentare più volte nella vita: pertanto, è probabile che chi è già entrato in contatto con il batterio Streptococco beta-emolitico di gruppo A abbia sviluppato una memoria immunitaria. 

Diffusione della scarlattina: contagio

Ma come si prende la scarlattina? Il batterio responsabile di questa malattia, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A nei bambini, è particolarmente resistente e si trasmette per via aerea tramite lo scambio di saliva (via aerosol); inoltre, resistendo a lungo sugli oggetti di uso quotidiano è frequente che il contagio si propaghi nei bambini che frequentano nido, materna ed elementari. 

Il rischio di trasmissione della scarlattina nei bambini può quindi avvenire attraverso: 

  • scambio di oggetti infetti, come i giochi. Particolare attenzione allo scambio del ciuccio; 

  • promiscuità nell’uso di asciugamani e accappatoi, ossia strumenti che entrano in contatto con le mucose orali; 

  • via aerea, ossia entrando in contatto con bambini che ne sono affetti.

La scarlattina nei bambini è contagiosa da 1-2 giorni prima dei sintomi e, previo una terapia antibiotica accurata, la persona non lo è più dopo 24-48 ore dalla prima dose. In caso contrario, può rimanere contagioso per 2 o 3 settimane dalla comparsa dei sintomi. 

Le fasi della scarlattina

La scarlattina nei bambini evolve come la maggior parte delle malattie esantematiche, sebbene mantenga delle caratteristiche specifiche. 

Fase prodromica

L’esordio della scarlattina è con una puntata di febbre piuttosto alta (spesso tra 39°C e 40°C), accompagnata da brividi che possono interessare tutto il corpo. In questa prima fase, i bambini possono lamentare anche mal di gola, cefalea, nausea e vomito. 

Particolarmente caratteristici e indicativi del batterio sono i sintomi a carico della gola e della lingua: la prima è rossa, infiammata e porta ad un forte fastidio nella deglutizione. La lingua, invece, può ricoprirsi prima di una patina bianca che, in un secondo momento, può andare incontro a desquamazione. 

Fase esantematica

A 12 - 48 ore dall’inizio della febbre, la scarlattina nei bambini prosegue con la fase esantematica, caratterizzata dalla comparsa del tipico esantema. 

L’esantema nella scarlattina, come in tutte le altre malattie esantematiche come la Mani-Bocca-Piedi, è dato da una reazione dell’organismo alla produzione di tossine causata dal batterio dello streptococco A. A seconda della risposta immunitaria di ciascun bambino, l’eruzione cutanea può presentarsi in maniera più o meno intensa, ma nella maggior parte dei casi è violento e di colore rosso intenso. 

L’esantema parte del collo per estendersi successivamente al tronco e agli arti (superiori e inferiori) nell’arco di appena una giornata. Il rash può essere molto evidente nelle zone delle pieghe cutanee come sotto le ascelle, il collo, i gomiti e l’inguine. 

In alcuni casi, la presenza di macchie è talmente concentrata sul corpo da far parlare di Linea di Pastia, ossia una zona in cui i singoli puntini perdono soluzione di continuità creando una vera e propria linea. 

I bambini con la scarlattina nella fase esantematica si presentano con la cosiddetta maschera scarlattinosa: le guance sono di colore rosso scarlatto, mentre il naso, la bocca e il mento non sono interessati dall’eruzione cutanea. 

È opportuno sottolineare che l’esantema sul corpo è ruvido al tatto, ma non c’è presenza di vescicole o pustole. 

Fase di desquamazione

Con l’esaurirsi della fase esantematica, nel corso di 3-4 giorni subentra quella della desquamazione della pelle nelle zone dove erano comparsi i puntini. Usualmente questo processo inizia dal volto, per proseguire lungo il tronco e termine alle estremità. 

Diagnosi della scarlattina

La diagnosi della scarlattina viene fatta dal pediatra sulla base dell’esame dei sintomi e, spesso, sono le caratteristiche dell’esantema a chiarire che si tratta di questa malattia. 

Ad esempio, la differenza tra scarlattina e quinta malattia (ossia un’altra malattia esantematica assai frequente nei bambini) risiede non solo nel fatto che la prima è causata da un batterio e la seconda da un virus, ma anche nel fatto che l’esantema si concentra principalmente sulle guance. In entrambi i casi non esiste una malattia, ma i bambini affetti da scarlattina devono seguire una terapia antibiotica, mentre quelli con quinta malattia possono assumere antipiretici per contrastare i sintomi come febbre e infiammazione alla gola. 

Da non dimenticare che il periodo di incubazione della quinta malattia è più lungo e i sintomi si possono manifestare fino a 15 giorni dal contagio

Inoltre, è opportuno ricordare che per avere la certezza che si tratti di scarlattina nei bambini (e negli adulti) bisogna eseguire il tampone faringeo: su tratta di un esame diagnostico che consente di comprendere se lo stato di malessere della gola è legata o meno alla presenza del batterio che porta a questa malattia. 

L’esecuzione del tampone prevede che un piccolo bastoncino cotonato venga leggermente strofinato sulle tonsille o la mucosa faringea per poter prelevare delle cellule da analizzare e comprendere quale sia la causa dello stato di malessere del bambino. L’esame viene eseguito dal pediatra o da un infermiere in maniera poco invasiva e sostanzialmente non dolorosa. 

Rimedi contro la scarlattina nei bambini

La scarlattina nei bambini può essere trattata, prima di tutto, con la somministrazione di un antidolorifico, sia esso a base di ibuprofene o di paracetamolo, per dare sollievo al bambino da sintomi come il mal di gola e la febbre. 

Successivamente, quando la diagnosi di scarlattina è accertata, il pediatra può prescrivere l’assunzione di un antibiotico per 10 giorni da assumere secondo la posologia indicata sulla confezione del farmaco. 

Laddove possibile è preferibile tentare di isolare il piccolo, soprattutto durante i primi giorni in cui la malattia è ancora molto contagiosa per evitare che i familiari, soprattutto se neonati o persone fragili, possano contrarla. 

Oltre al trattamento farmacologico, la scarlattina nei bambini può essere contrastata con alcune accortezze, tra cui: 

  • umidificare l’aria della stanza dove sta il bambino per poter dare sollievo allo stato infiammatorio della gola; 

  • assicurarsi che il bambino beva molta acqua per ridurre il rischio di disidratazione, soprattutto quando la febbre è molto alta; 

  • proporre alimenti di consistenza morbida o semiliquida, come minestre, frullati, yogurt. È fortemente sconsigliata l’assunzione di cibi solidi che potrebbero irritare ulteriormente la gola; 

  • evitare l'esposizione ad agenti irritanti, come il fumo passivo della sigaretta; 

  • riposo totale, in un ambiente confortevole. Assecondare i bisogni di gioco o intrattenimento del bambino, senza forzarlo. 

La durata della scarlattina nei bambini è di circa 1 settimana, sebbene in caso di terapia antibiotica errata o tardiva i tempi di ripresa possono allungarsi fino a 2 settimane. 

Qualora il bambino dovesse stare bene, può tornare a scuola dopo 2 giorni dall’inizio del trattamento della terapia antibiotica che deve, comunque, essere portata a termine per l’intera durata prescritta dal pediatra. Sebbene il bambino possa essere riammesso a scuola dopo 2 giorni, in alcuni casi si raccomanda di reintrodurre il piccolo nella comunità quando ha recuperato il pieno delle forze. 

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Prevenzione della scarlattina

La scarlattina è una malattia contro la quale, ad oggi, non esiste un vaccino per prevenirla. Nonostante questo, è importante mettere in atto alcuni accorgimenti per ridurre le possibilità di entrare in contatto con il batterio:

  • evitare la condivisione di posate e cibo in quanto molti batteri, incluso quello dello streptococco beta-emolitico del gruppo A, possono sopravvivere a lungo sugli oggetti; 

  • coprire naso e bocca in caso di starnuti o colpi di tosse, proprio perché la scarlattina si trasmette via aerosol; 

  • igienizzare a fondo tutti gli oggetti con cui il bambino con la scarlattina è entrato in contatto, a partire da lenzuola, federe e asciugamani. Particolare attenzione ai pelouche; 

  • curare l’igiene personale e delle mani; 

  • sostenere il sistema immunitario dei bambini per proteggerli da malesseri stagionali e da altri più gravi come la scarlattina. Una dieta varia, sana, equilibrata e ricca di vitamine è un ottimo punto di partenza. 

Complicazioni della scarlattina nei bambini

La scarlattina nei bambini è una malattia che, se diagnosticata in maniera corretta e tempestiva, si risolve nel corso di una decina di giorni: infatti, il trattamento con terapia antibiotica viene usualmente prescritto per 10 giorni. 

In linea di massima, quindi, la scarlattina ha un decorso benigno; tuttavia, è opportuno considerare che questa malattia - come tutte le infezioni veicolate da batteri streptococchi β-emolitici, può potenzialmente portare a delle complicazioni

  • febbre reumatica, una malattia infiammatoria che può interessare non solo pelle e articolazioni, ma anche, nei casi più gravi, cuore e cervello; 

  • ascesso alla gola; 

  • infezioni all’orecchio; 

  • infezione polmonare (polmonite). 

Inoltre, la scarlattina neonati può esporre i piccoli al rischio di disidratazione, assai frequente a causa della febbre elevata. In questi casi è assolutamente essenziale assicurarsi che il neonato assuma il latte con regolarità e controllare la diuresi con cadenza regolare. 

A prescindere dall’età, bisogna contattare tempestivamente il pediatra quando si riscontrano uno o più di questi segnali: 

  • febbre alta (sopra 38.5°C) persistente e prolungata; 

  • mal di gola, con difficoltà a deglutire a tal punto da compromettere l’alimentazione; 

  • gonfiore ai linfonodi della gola. 

Scarlattina in gravidanza

La scarlattina in gravidanza non può provocare malformazioni fetali, tuttavia è opportuno considerare che la febbre, spesso molto alta, può causare parto pretermine. Qualora la futura mamma in attesa dovesse contrarre questa malattia, contatti tempestivamente il ginecologo per comprendere quale terapia seguire. 

FAQ

Quale è il tempo di incubazione della scarlattina?

La scarlattina ha un tempo di incubazione compreso tra 2 e 5 giorni. In alcuni casi, rari, è possibile che questa fase possa durare fino a due settimane. 

Come riconoscere la scarlattina dal viso del bambino?

La scarlattina nei bambini si manifesta con l’esantema che interessa il viso, tranne il naso e il mento, e il collo. L’eruzione cutanea è di colore rosso scarlatto, da cui il nome della malattia. A differenza dei bambini con la quinta malattia - che presentano solo le guance arrossate - l’esantema della scarlattina interessa quasi tutto il viso e il tronco. 

La scarlattina si può riprendere?

Raramente la scarlattina può essere ripresa: sebbene non esista un vaccino, questa malattia è causata dal batterio streptococco beta-emolitico del gruppo A che induce una memoria immunitaria. Pertanto, una volta che il bambino ha superato la scarlattina, difficilmente potrà riprenderla nella forma acuta della prima volta. 

La scarlattina bambini e contagio negli adulti

In molti casi gli adulti che si prendono cura dei bambini con la scarlattina possono contrarre la medesima malattia. Il decorso è analogo a quello dei bambini, sebbene si tratti di una patologia che interessa, per l’80% dei casi, i bambini tra i 02 e i 10 anni di età. 

Fonti: 

https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/malattie-infettive/cocchi-gram-positivi/infezioni-streptococciche 

https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/infezioni/infezioni-batteriche-batteri-gram-positivi/infezioni-da-streptococco 

https://www.uppa.it/malattie-esantematiche-impariamo-a-distinguerle/ 

https://sip.it/2020/09/01/scarlattina-incubazione-trasmissione-e-sintomi/ 

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