Gonorrea: cos’è, come si trasmette e quali sono i sintomi in uomini e donne

La gonorrea rappresenta una delle infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse a livello globale. Un aspetto particolarmente insidioso di questa patologia riguarda la sua frequente presentazione asintomatica: si stima che più del 50% delle donne e circa il 20% degli uomini infetti non manifestino alcun sintomo evidente. Questo dato epidemiologico rende la gonorrea una sfida significativa per la salute pubblica, poiché i portatori asintomatici possono inconsapevolmente trasmettere l'infezione ai partner sessuali.Quando presenti, le manifestazioni cliniche della gonorrea compaiono generalmente dopo un periodo di incubazione compreso tra 1 e 7 giorni dall'esposizione al batterio responsabile. Tuttavia, in alcuni casi questo intervallo può estendersi fino a 14 giorni o più.
Che cosa è la gonorrea?
La gonorrea, nota nel linguaggio comune anche come "scolo", è un'infezione batterica causata dal microrganismo Neisseria gonorrhoeae, un diplococco gram-negativo che colonizza preferenzialmente le mucose del tratto genito-urinario. Questo batterio possiede una particolare affinità per gli epiteli colonnari e di transizione, motivo per cui si localizza principalmente nell'uretra, nella cervice uterina, nel retto e nella faringe.
L'infezione può rimanere confinata al sito di ingresso iniziale oppure, se non trattata adeguatamente, diffondersi ad altri distretti anatomici causando complicanze anche gravi. Nelle donne, la progressione dell'infezione può determinare una malattia infiammatoria pelvica con coinvolgimento delle tube di Falloppio e possibili conseguenze sulla fertilità. Negli uomini, può verificarsi un'epididimite con analoghi rischi riproduttivi.
Quali sono i sintomi?
I sintomi della gonorrea presenta caratteristiche distintive a seconda del sesso biologico del paziente, sebbene esistano manifestazioni comuni. È fondamentale sottolineare che l'assenza di sintomi non esclude la presenza dell'infezione, e che i portatori asintomatici mantengono piena capacità di trasmettere il batterio.
I sintomi della gonorrea nelle donne
Nelle pazienti di sesso femminile, quando sintomatica, la gonorrea si manifesta tipicamente con:
Perdite vaginali anomale: si osservano secrezioni di colore giallo-verdastro o biancastro, spesso più abbondanti rispetto alle normali perdite fisiologiche e caratterizzate da un aspetto purulento.
Dolore durante la minzione (disuria): la sensazione di bruciore o fastidio durante l'emissione di urina è uno dei sintomi più frequentemente riferiti e deriva dall'infiammazione dell'uretra.
Sanguinamenti anomali: possono verificarsi perdite ematiche tra una mestruazione e l'altra (spotting intermestruale) o dopo i rapporti sessuali. Questi sanguinamenti sono espressione dell'infiammazione della cervice uterina (cervicite).
Dolore pelvico: un senso di pesantezza o dolore al basso ventre, che può intensificarsi durante i rapporti sessuali (dispareunia) o durante il ciclo mestruale.
Sintomi rettali o faringei: in caso di infezione contratta attraverso rapporti anali o orali, possono manifestarsi rispettivamente proctite (con prurito, secrezioni e dolore rettale) o faringite (generalmente asintomatica o con lieve mal di gola).
I sintomi della gonorrea negli uomini
Nei pazienti di sesso maschile, la gonorrea tende a essere più frequentemente sintomatica e si caratterizza per:
Secrezione uretrale: rappresenta il sintomo cardinale della gonorrea maschile. Si manifesta con una perdita di materiale purulento di colore giallo-verdastro dal meato uretrale, particolarmente evidente al mattino. Questa secrezione può macchiare la biancheria intima
Disuria marcata: la sensazione di bruciore durante la minzione è spesso più intensa rispetto alle donne e può essere accompagnata da un aumento della frequenza minzionale.
Dolore e gonfiore testicolare: quando l'infezione si estende all'epididimo, si sviluppa un'epididimite che si manifesta con dolore, tumefazione e arrossamento dello scroto, generalmente unilaterale.
Manifestazioni extragenitali: analogamente alle donne, anche negli uomini l'infezione può localizzarsi a livello rettale (proctite) o faringeo (faringite), con sintomatologia variabile.
Come si prende la gonorrea?
La trasmissione della Neisseria gonorrhoeae avviene attraverso il contatto diretto con le mucose infette durante attività sessuali non protette. Le principali modalità di contagio includono:
Rapporti sessuali vaginali: rappresentano la via di trasmissione più comune. Il batterio passa dalle mucose genitali di un partner infetto a quelle del partner sano durante il rapporto non protetto.
Rapporti sessuali anali: l'infezione può essere trasmessa e contratta attraverso questa via, determinando una localizzazione rettale dell'infezione che può essere asintomatica o manifestarsi con proctite.
Rapporti sessuali orali: sebbene meno frequente, la trasmissione oro-genitale è possibile in entrambe le direzioni, causando infezioni faringee che sono spesso completamente asintomatiche ma comunque contagiose.
Trasmissione materno-fetale: durante il parto, una madre infetta può trasmettere il batterio al neonato, causando un'infezione oculare grave chiamata oftalmia neonatale, che richiede trattamento immediato per prevenire complicanze visive.
È importante sottolineare che la Neisseria gonorrhoeae non sopravvive al di fuori dell'organismo umano, pertanto la trasmissione attraverso oggetti inanimati (come asciugamani, sedili del water o piscine) è estremamente improbabile e non rappresenta un rischio significativo di contagio.
Diagnosi di gonorrea
La diagnosi di gonorrea richiede un approccio clinico-laboratoristico integrato e dovrebbe essere effettuata da un medico specializzato.
Il medico di riferimento per la diagnosi e il trattamento della gonorrea è tipicamente:
Il dermatologo-venereologo: specialista nelle malattie sessualmente trasmissibili
Il ginecologo: per le pazienti di sesso femminile
L'urologo: per i pazienti di sesso maschile, specialmente in presenza di complicanze
L'infettivologo: nei casi più complessi o con complicanze sistemiche
Il medico di medicina generale: che può effettuare una prima valutazione e indirizzare allo specialista appropriato
La conferma diagnostica si basa su esami di laboratorio specifici:
Test colturali: prelievo di campioni dalle sedi potenzialmente infette (uretra, cervice, faringe, retto) con successiva coltura batterica. Questo metodo consente anche di eseguire l'antibiogramma, fondamentale data la crescente diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici.
Test molecolari (NAAT - Nucleic Acid Amplification Tests): rappresentano attualmente il gold standard per la diagnosi grazie all'elevata sensibilità e specificità. Questi test rilevano il DNA batterico e possono essere eseguiti su campioni di urine, tamponi uretrali, cervicali o da altre sedi anatomiche.
Esame microscopico diretto: visualizzazione diretta dei diplococchi gram-negativi intracellulari al microscopio. Questo metodo offre risultati rapidi ma presenta sensibilità inferiore rispetto ai test molecolari, specialmente nelle infezioni cervicali e asintomatiche.
È raccomandabile eseguire contestualmente anche lo screening per altre infezioni sessualmente trasmissibili, in particolare clamidia, HIV e sifilide, data la frequente coinfezione.
FAQ
Quale è la differenza tra clamidia e gonorrea nell'uomo?
Clamidia e gonorrea sono due infezioni batteriche sessualmente trasmissibili distinte, causate da microrganismi differenti: la clamidia è dovuta alla Chlamydia trachomatis, mentre la gonorrea è provocata dalla Neisseria gonorrhoeae.
Agente causale
Gonorrea: Neisseria gonorrhoeae
Clamidia: Chlamydia trachomatis
Periodo di incubazione
Gonorrea: 1–7 giorni
Clamidia: 7–21 giorni
Presentazione dei sintomi
Gonorrea: Acuta e sintomatica (80% dei casi)
Clamidia: Subdola e graduale (50% asintomatica)
Secrezioni uretrali
Gonorrea: Abbondanti, purulente, giallo-verdastre
Clamidia: Scarse, muco-sierose, biancastre/trasparenti
Disuria
Gonorrea: Marcata e intensa
Clamidia: Lieve o moderata
Decorso
Gonorrea: Acuto
Clamidia: Subdolo e cronico
Quale è la differenza tra gonorrea e sifilide?
Gonorrea e sifilide sono due infezioni sessualmente trasmissibili causate da batteri completamente diversi: la gonorrea è dovuta alla Neisseria gonorrhoeae, mentre la sifilide è provocata dal Treponema pallidum, uno spirochete.
Agente causale
Gonorrea: Neisseria gonorrhoeae (batterio)
Sifilide: Treponema pallidum (spirocheta)
Decorso
Gonorrea: Acuto e localizzato
Sifilide: Cronico, in stadi (primaria, secondaria, latente, terziaria)
Manifestazione iniziale
Gonorrea: Secrezioni purulente e sintomi infiammatori
Sifilide: Ulcera indolore (sifiloma/chancre)
Lesioni cutanee
Gonorrea: Assenti
Sifilide: Presenti (ulcera primaria, rash secondario)
Coinvolgimento sistemico
Gonorrea: Raro (infezione disseminata)
Sifilide: Frequente se non trattata (cardiovascolare, neurologico)
Periodo di incubazione
Gonorrea: 1–7 giorni
Sifilide: 10–90 giorni (media 21 giorni)
C'è una relazione tra gonorrea e herpes?
Gonorrea e herpes genitale sono due infezioni sessualmente trasmissibili completamente distinte, sia per l'agente eziologico che per le manifestazioni cliniche, e non esiste una relazione diretta di tipo causale tra le due patologie.
Agente causale
Gonorrea: Neisseria gonorrhoeae (batterio)
Herpes genitale: Virus herpes simplex (HSV-1 o HSV-2)
Tipo di infezione
Gonorrea: Batterica
Herpes genitale: Virale
Curabilità
Gonorrea: Curabile con antibiotici
Herpes genitale: Non curabile (il virus rimane latente per tutta la vita)
Manifestazioni principali
Gonorrea: Secrezioni purulente, disuria
Herpes genitale: Vescicole dolorose che evolvono in ulcere
Sintomi sistemici
Gonorrea: Rari
Herpes genitale: Frequenti nel primo episodio (febbre, malessere)
Recidive
Gonorrea: No (dopo trattamento efficace)
Herpes genitale: Sì (riattivazioni periodiche del virus)
Trattamento
Gonorrea: Antibiotici (cefalosporine)
Herpes genitale: Antivirali (aciclovir, valaciclovir) — controllano i sintomi
Periodo di incubazione
Gonorrea: 1–7 giorni
Herpes genitale: 2–12 giorni
Trasmissione
Gonorrea: Durante rapporti sessuali
Herpes genitale: Durante rapporti sessuali (anche in assenza di lesioni visibili)
Quando viene diagnosticata una qualsiasi infezione sessualmente trasmissibile, è buona pratica medica eseguire uno screening completo per altre IST, poiché la presenza di una infezione suggerisce comportamenti a rischio che potrebbero aver esposto il paziente a molteplici patogeni.
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