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Incontinenza: cause, tipi, sintomi e rimedi. Quando preoccuparsi e cosa fare

~December 23, 2025
5 minuti
incontinenza

L'incontinenza urinaria è una condizione caratterizzata dalla perdita involontaria di urina, un disturbo che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, con una prevalenza maggiore nel sesso femminile. Spesso vissuta come un tabù o una conseguenza inevitabile dell'invecchiamento, l'incontinenza è in realtà una patologia medica che può essere gestita, trattata e, in molti casi, risolta. La sua presenza non influisce solo sulla salute fisica, ma ha un impatto profondo sulla sfera psicologica, sociale e lavorativa dell'individuo, portando spesso a isolamento e ansia. 

Quando si può parlare di incontinenza?

In termini clinici, si parla di incontinenza quando la perdita di urina è oggettivamente dimostrabile e rappresenta un problema igienico o sociale. Non si tratta di un evento isolato, ma di una condizione che si manifesta con regolarità. Il meccanismo della continenza dipende da un equilibrio perfetto tra la vescica (il serbatoio) e l'uretra (il canale di uscita), regolato da un complesso sistema di muscoli e segnali nervosi.

Quando la pressione all'interno della vescica supera la capacità di tenuta dello sfintere uretrale e dei muscoli del pavimento pelvico, si verifica la perdita. Esistono diverse forme cliniche:

  • da sforzo: perdita durante attività fisiche, tosse o starnuti.

  • da urgenza: necessità improvvisa e irrefrenabile di urinare che non permette di raggiungere il bagno.

  • mista: una combinazione delle due forme precedenti.

  • da rigurgito: tipica delle ostruzioni croniche (come l'ipertrofia prostatica), dove la vescica troppo piena "straborda".

Quali sono i gradi di incontinenza?

La gravità dell'incontinenza viene solitamente classificata in base alla quantità di urina persa e alla frequenza degli episodi, parametri fondamentali per orientare la scelta terapeutica.

  • lieve: la perdita avviene occasionalmente e in piccole quantità (gocce), solitamente solo sotto grandi sforzi fisici, colpi di tosse violenti o sollevamento di pesi importanti.

  • moderato: le perdite sono più frequenti e abbondanti, manifestandosi anche durante attività quotidiane leggere come camminare, alzarsi da una sedia o salire le scale.

  • grave: si verifica una perdita costante o quasi totale del controllo vescicale, con necessità di utilizzare presidi assorbenti ad alta capacità durante tutto l'arco della giornata e della notte.

Quali sono le cause dell’incontinenza?

Le cause possono essere molteplici e spesso si sovrappongono. L'incontinenza non è una malattia a sé stante, ma il sintomo di un'alterazione funzionale o strutturale dell'apparato urinario o del sistema nervoso che lo controlla.

Incontinenza post parto

Il parto vaginale rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l'incontinenza nelle donne. Durante il travaglio e l'espulsione, i muscoli del pavimento pelvico e i nervi pudendi subiscono uno stiramento estremo o dei micro-traumi.

  • Indebolimento muscolare: i muscoli che sostengono la vescica perdono tono, causando un prolasso o una mobilità eccessiva dell'uretra.

  • Danni nervosi: la temporanea denervazione dei muscoli pelvici impedisce una chiusura rapida dello sfintere durante gli sforzi.

  • Cambiamenti ormonali: durante e dopo la gravidanza, i tessuti diventano più lassi, facilitando le perdite.

Incontinenza urinaria cause neurologiche

Poiché lo svuotamento vescicale è un atto coordinato dal cervello e dal midollo spinale, qualsiasi lesione neurologica può interrompere questa comunicazione. Si parla in questo caso di "vescica neurologica".

  • Sclerosi multipla: le placche demielinizzanti possono alterare i segnali che dicono alla vescica di restare rilassata o di contrarsi.

  • Morbo di parkinson: causa spesso una iperattività del muscolo detrusore, portando a urgenza minzionale improvvisa.

  • Ictus o lesioni midollari: possono causare la perdita totale del coordinamento tra la contrazione della vescica e il rilascio dello sfintere (dissinergia).

Cistite e incontinenza

Le infezioni delle vie urinarie, come la cistite, sono cause comuni di incontinenza transitoria. L'infiammazione della mucosa vescicale rende l'organo estremamente irritabile.

  • Ipersensibilità: anche piccole quantità di urina irritano le pareti infiammate, scatenando contrazioni involontarie.

  • Urgenza sensoriale: il paziente percepisce uno stimolo doloroso e impellente che non riesce a inibire.

  • Risoluzione: solitamente, una volta trattata l'infezione batterica con antibiotici adeguati, la continenza ritorna ai livelli normali.

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Incontinenza da stress

Questa forma non è legata allo stress psicologico, ma allo stress meccanico esercitato sulla vescica. È la forma più comune nelle donne giovani e di mezza età.

  • Pressione addominale: ridere, tossire, saltare o starnutire aumenta la pressione interna che schiaccia la vescica verso il basso.

  • Insufficienza dello sfintere: se la "valvola" uretrale è debole, non riesce a contrastare l'aumento di pressione e l'urina fuoriesce.

  • Invecchiamento: la riduzione degli estrogeni dopo la menopausa assottiglia i tessuti uretrali, riducendo la loro capacità di tenuta.

I rimedi contro l’incontinenza

Il trattamento moderno è personalizzato e segue un approccio piramidale, partendo dalle soluzioni meno invasive.

  1. Riabilitazione del pavimento pelvico: gli esercizi di kegel rappresentano il primo rimedio. Consistono in contrazioni volontarie e ripetute dei muscoli pelvici per rinforzare il supporto della vescica. Possono essere coadiuvati da biofeedback ed elettrostimolazione.

  2. Modifiche dello stile di vita: ridurre l'assunzione di caffeina, alcol e fumo (che irritano la vescica), gestire il peso corporeo per ridurre la pressione addominale e regolarizzare l'intestino per evitare sforzi da stitichezza.

  3. Terapia farmacologica: per l'incontinenza da urgenza si utilizzano anticolinergici o farmaci mirabegron che rilassano il muscolo vescicale, aumentandone la capacità di stoccaggio.

  4. Terapia chirurgica: nei casi di incontinenza da sforzo severa, si ricorre all'applicazione di piccole bende sintetiche (sling) che creano un supporto stabile per l'uretra, impedendo la perdita durante gli sforzi.

Non bisogna aspettare che il disturbo diventi invalidante per consultare uno specialista. È necessario rivolgersi all'urologo quando:

  1. Le perdite interferiscono con le attività sociali, lo sport o il lavoro.

  2. Si avverte dolore durante la minzione o si nota la presenza di sangue nelle urine.

  3. Si ha la sensazione di non svuotare mai completamente la vescica.

  4. L'urgenza minzionale costringe a pianificare ogni spostamento in base alla presenza di bagni pubblici.

  5. Il disturbo compare improvvisamente dopo un intervento chirurgico pelvico o in associazione a sintomi neurologici come debolezza alle gambe.

FAQ

L'incontinenza urinaria è una conseguenza normale dell'età?

No, l'incontinenza non deve essere considerata un passaggio obbligato della vecchiaia. Sebbene l'invecchiamento possa indebolire i tessuti, la perdita involontaria di urina indica sempre un'alterazione funzionale che può e deve essere indagata urologicamente per trovare una soluzione terapeutica efficace, indipendentemente dall'età del paziente.

Gli esercizi di kegel sono efficaci anche per gli uomini?

Certamente, la ginnastica pelvica è fondamentale per gli uomini, specialmente dopo interventi alla prostata. Rafforzare i muscoli che circondano l'uretra permette di compensare eventuali deficit dello sfintere interno, migliorando drasticamente i tempi di recupero della continenza e la qualità della vita post-operatoria.

Esistono cibi o bevande che possono peggiorare i sintomi?

Sì, alcune sostanze agiscono come irritanti per la parete vescicale o hanno un effetto diuretico marcato. Bevande gassate, caffeina, tè, alcolici e cibi molto piccanti possono aumentare la frequenza e l'urgenza delle perdite. Ridurre o eliminare questi alimenti dalla dieta è spesso il primo passo verso un miglioramento visibile.

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AutoreElty

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