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GuideOtorinolaringoiatriaAdenoidi: cosa sono, dove si trovano, sintomi e quando preoccuparsi se sono ingrossate

Adenoidi: cosa sono, dove si trovano, sintomi e quando preoccuparsi se sono ingrossate

~December 18, 2025
8 minuti
adenoidi

Le adenoidi, spesso citate in ambito pediatrico, sono una struttura anatomica fondamentale e, allo stesso tempo, una delle cause più comuni di problemi respiratori e otologici nei bambini. Note anche come vegetazioni adenoidi o tonsilla faringea, queste piccole masse di tessuto linfatico svolgono un ruolo cruciale nella difesa immunitaria durante i primi anni di vita. Tuttavia, il loro ingrossamento, o ipertrofia, può trasformarle da scudo protettivo in fonte di disturbi significativi che impattano sulla qualità del sonno, sulla respirazione e persino sullo sviluppo oro-facciale.

Cosa sono le adenoidi

È importante sottolineare che le adenoidi non sono strutture permanenti nella stessa forma. Seguono un ciclo di sviluppo ben preciso:

  • massimo sviluppo: le adenoidi tendono a essere più voluminose e attive durante la prima infanzia, tipicamente tra i 3 e i 7 anni di età, il periodo in cui i bambini entrano in contatto con più agenti infettivi (ad esempio, frequentando l'asilo o la scuola materna) e il loro sistema immunitario è in fase di "apprendimento" e maturazione.

  • involuzione fisiologica: dopo i 7 anni, e in maniera più marcata durante l'adolescenza, le adenoidi subiscono un processo naturale di atrofia, riducendosi progressivamente di dimensioni. Nell'adulto, sono spesso appena percettibili o completamente atrofizzate, poiché il resto del sistema immunitario (come i linfonodi) ha assunto la funzione difensiva in modo più efficiente.

Quando si parla di ipertrofia adenoidea, ci si riferisce a un ingrossamento anomalo e persistente del tessuto che va oltre la normale risposta infiammatoria temporanea (ad esempio, a causa di un raffreddore o un’influenza).

Dove si trovano le adenoidi?

La posizione anatomica delle adenoidi è cruciale per comprendere i sintomi che provocano quando sono ingrossate.

Le adenoidi sono situate nella rinofaringe (o nasofaringe), che è la parte superiore della faringe, appena dietro la cavità nasale e sopra il palato molle. Questa posizione è strategicamente fondamentale per la loro funzione immunitaria, ma estremamente problematica in caso di ingrossamento.

Per meglio visualizzare:

  • dietro il naso: si trovano nella porzione più posteriore e superiore della gola, in una zona non visibile guardando semplicemente in bocca (come invece sono le tonsille palatine).

  • alla base del cranio: sono attaccate alla parete superiore della rinofaringe, in corrispondenza della base del cranio.

  • vicino alle trombe di eustachio: la rinofaringe è anche la sede di apertura delle Tube di Eustachio (o tube uditive), i canali che collegano l'orecchio medio alla gola e che sono essenziali per l'aerazione e la regolazione della pressione nell'orecchio.

Quando le adenoidi si ingrossano eccessivamente (ipertrofia), riempiono lo spazio ristretto della rinofaringe, causando una vera e propria ostruzione meccanica del flusso d'aria nasale. Questa ostruzione non solo impedisce la respirazione attraverso il naso, costringendo il bambino a respirare con la bocca, ma può anche bloccare o compromettere la funzionalità delle aperture delle Tube di Eustachio, portando a gravi problemi a carico dell'orecchio medio.

I sintomi delle adenoidi

L'ipertrofia adenoidea manifesta i suoi sintomi principalmente a causa dell'ostruzione della rinofaringe e della conseguente difficoltà respiratoria. I segnali possono variare in intensità, ma spesso sono progressivi e tendono a peggiorare in presenza di infezioni stagionali o allergie.

I sintomi più comuni e significativi includono:

  • ostruzione respiratoria nasale (respirazione orale): è il sintomo più evidente. Il bambino respira costantemente a bocca aperta, soprattutto durante il giorno. L'incapacità di respirare dal naso porta a un naso costantemente chiuso e un tono di voce "nasale" (rinolalia chiusa).

  • respiro rumoroso e apnee notturne: l'ostruzione parziale delle vie aeree superiori provoca un russamento forte e persistente. Nei casi più gravi, l'ostruzione può portare alla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), dove il respiro si interrompe per brevi momenti durante la notte. Le apnee notturne sono pericolose e sono associate a:

    • sonno non ristoratore e stanchezza diurna,

    • irritabilità e deficit di attenzione,

    • scarsa crescita (dovuta al lavoro respiratorio extra).

  • problemi otologici (orecchio): l'ostruzione delle Tube di Eustachio è un problema molto serio. La mancata aerazione dell'orecchio medio provoca:

    • otite media effusiva (o secretiva): accumulo di liquido viscoso (catarro) nell'orecchio medio, che non riesce a defluire correttamente. Questo è il sintomo più comune e causa ipoacusia (riduzione dell'udito).

    • otiti medie acute ricorrenti: infezioni frequenti dell'orecchio che sono dolorose e possono richiedere ripetuti cicli di antibiotici.

  • facies adenoidea (alterazioni facciali): la respirazione orale cronica, se non trattata, può portare ad alterazioni dello sviluppo cranio-facciale, note come "facies adenoidea". Questo include:

    • bocca sempre aperta e labbro superiore corto,

    • palato stretto e ogivale,

    • malocclusione dentale e problemi ortodontici,

    • narici poco sviluppate (ipoplasia nasale).

  • faringiti e laringiti ricorrenti: respirare con la bocca secca e disidrata la mucosa faringea e laringea, rendendola più vulnerabile alle infezioni e alle infiammazioni.

Chi si occupa di adenoidi?

Poiché le adenoidi si trovano al crocevia tra le vie aeree, l'orecchio e il sistema immunitario, la gestione e il trattamento di un'ipertrofia adenoidea o di infezioni ricorrenti coinvolgono principalmente due figure mediche chiave, spesso in collaborazione:

  1. pediatra:

    • è il primo punto di contatto. Il pediatra monitora i sintomi respiratori, la frequenza delle otiti e la qualità del sonno del bambino.

    • svolge la prima diagnosi basandosi sui sintomi e può avviare un trattamento farmacologico iniziale (come spray nasali steroidei o antistaminici) per ridurre l'infiammazione e capire se l'ingrossamento è temporaneo.

    • è lui che, in caso di sintomi persistenti, otiti ricorrenti o segni di OSAS, indirizza il paziente allo specialista.

  2. L'otorinolaringoiatra (ORL):

    • è lo specialista di riferimento per la diagnosi definitiva e la gestione terapeutica.

    • diagnosi strumentale: l'ORL utilizza l'endoscopia a fibre ottiche (rinoscopia posteriore) per visualizzare direttamente le adenoidi, valutarne le dimensioni (il grado di ostruzione della rinofaringe) e verificare la presenza di muco o infezioni concomitanti.

    • valutazione uditiva: spesso l'ORL esegue o richiede un esame audiometrico e un'impedenzometria per quantificare l'eventuale perdita uditiva causata dall'otite effusiva (catarro nell'orecchio).

    • decisione terapeutica: in base alla gravità dei sintomi e ai risultati degli esami, l'ORL decide se è sufficiente un ulteriore trattamento medico o se è necessario ricorrere all'intervento chirurgico di adenoidectomia.

In alcuni casi complessi, in particolare dove si sospetta una Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno grave, può essere coinvolto anche un Pneumologo Pediatrico o un Ortodontista (a causa delle alterazioni facciali e dentali).


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Quando fare l’intervento di adenoidi

L'intervento chirurgico per la rimozione delle adenoidi, chiamato adenoidectomia, è una delle procedure più comuni in età pediatrica. La decisione di operare non è mai presa alla leggera e si basa su criteri ben definiti che mirano a bilanciare i benefici della rimozione dell'ostruzione con la necessità di preservare il tessuto linfoide finché necessario.

L'adenoidectomia non è indicata per un semplice ingrossamento temporaneo, ma per l'ipertrofia adenoidea che provoca danni o complicanze significative.

Le indicazioni principali per l'intervento chirurgico includono:

1. Ostruzione respiratoria cronica e OSAS

Questa è l'indicazione più comune e urgente. Si interviene quando l'ipertrofia è così massiva da causare:

  • apnee ostruttive del sonno (OSAS): il sintomo più grave. Se il bambino ha interruzioni del respiro durante il sonno, questo porta a deprivazione cronica di ossigeno e sonno non ristoratore, con potenziali effetti negativi sullo sviluppo cognitivo, sulla crescita e, a lungo termine, sul sistema cardiovascolare.

  • difficoltà respiratoria nasale cronica: l'incapacità di respirare dal naso in modo efficace durante il giorno e la notte, non migliorabile con terapie mediche.

2. Complicazioni otologiche ricorrenti

Si interviene quando l'ostruzione ha conseguenze sull'orecchio che non rispondono alla terapia.

  • otite media effusiva persistente (OME): presenza di liquido nell'orecchio medio per tre mesi o più, che ha causato una perdita uditiva di entità significativa, spesso superiore ai 25-30 dB, compromettendo lo sviluppo del linguaggio e l'apprendimento.

  • otiti medie acute ricorrenti (OMAR): sei o più episodi in un anno, o quattro episodi in sei mesi. L'intervento aiuta a ridurre la fonte di infezione e a migliorare la ventilazione dell'orecchio.

3. Alterazioni cranio-facciali progressive

L'intervento può essere indicato se la respirazione orale cronica sta portando a un'evidente e progressiva alterazione della struttura facciale (facies adenoidea) o a gravi problemi ortodontici che richiedono una risoluzione dell'ostruzione per poter procedere con il trattamento dentale.

La procedura di adenoidectomia

L'intervento viene eseguito in anestesia generale, di solito in regime di day hospital (il bambino viene dimesso lo stesso giorno). Il chirurgo rimuove il tessuto adenoideo attraverso la bocca, senza praticare incisioni esterne.

  • età ottimale: l'età in cui l'intervento è più frequentemente eseguito va dai 3 ai 6 anni, ma può essere effettuato anche prima o dopo, a seconda della gravità del quadro clinico.

  • recupero: il recupero post-operatorio è generalmente rapido, con qualche giorno di lieve dolore alla gola e naso chiuso. Il beneficio, in termini di miglioramento della respirazione notturna e dell'udito, è spesso immediato e significativo.

La decisione finale sull'intervento spetta sempre all'Otorinolaringoiatra, in accordo con la famiglia e tenendo conto del quadro clinico complessivo e dell'impatto sulla qualità di vita del bambino.

FAQ

Qual è la differenza tra tonsille e adenoidi?

Sono entrambe parti dell'anello di Waldeyer, ma le tonsille palatine sono le due masse di tessuto visibili ai lati della gola (tra gli archi palatini), mentre le adenoidi (o tonsilla faringea) si trovano in alto, nella rinofaringe, dietro il naso e non sono visibili a occhio nudo. Entrambe hanno funzione immunitaria, ma solo l'ipertrofia adenoidea causa problemi respiratori nasali e otologici diretti, mentre l'ipertrofia tonsillare causa principalmente dolore alla deglutizione e apnee a livello della gola.

Le adenoidi ingrossate possono tornare dopo l’intervento?

L'adenoidectomia è generalmente un intervento risolutivo, ma una piccola ricrescita del tessuto adenoideo (recidiva) è possibile, anche se rara, soprattutto se l'intervento è stato eseguito in età molto precoce (sotto i 2 anni). Nella maggior parte dei casi, la ricrescita non è clinicamente significativa. Se l'ostruzione si ripresenta, è fondamentale rivalutare la situazione con l'Otorinolaringoiatra, poiché potrebbe esserci un'altra causa anatomica o allergica che contribuisce ai sintomi.

L’ipertrofia adenoidea può causare problemi al linguaggio?

Sì, l'ipertrofia adenoidea può indirettamente causare problemi al linguaggio in due modi principali. Primo, la respirazione orale cronica altera la risonanza vocale, dando al bambino un suono "nasale" (rinolalia chiusa) difficile da comprendere. Secondo, e più grave, l'otite media effusiva che ne deriva causa una riduzione dell'udito (ipoacusia trasmissiva). Se un bambino non sente correttamente, avrà difficoltà a imparare a riprodurre i suoni e le parole in modo chiaro, portando a ritardi o disturbi nell'articolazione del linguaggio che richiedono l'intervento di un logopedista.


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