Testosterone: cos’è, a cosa serve, sintomi, valori e rimedi per uomini e donne

Il testosterone è probabilmente l'ormone più conosciuto quando si parla di salute maschile, ma la sua importanza va ben oltre gli stereotipi legati alla virilità e alla forza fisica. Questo ormone svolge un ruolo fondamentale in numerosi processi fisiologici, sia negli uomini che nelle donne, influenzando aspetti che vanno dalla massa muscolare al tono dell'umore, dalla densità ossea alla funzione cognitiva.
Negli ultimi anni, la consapevolezza riguardo all'importanza di mantenere livelli adeguati di testosterone è cresciuta notevolmente, complice anche l'aumento dei casi di ipogonadismo (carenza di testosterone) nella popolazione maschile adulta.
Che cosa è il testosterone?
Il testosterone è un ormone steroideo appartenente alla categoria degli androgeni, prodotto principalmente dalle cellule di Leydig nei testicoli negli uomini e, in quantità molto minori, dalle ovaie nelle donne. Anche le ghiandole surrenali, sia negli uomini che nelle donne, contribuiscono alla produzione di piccole quantità di questo ormone.
Dal punto di vista chimico, il testosterone deriva dal colesterolo attraverso una serie di trasformazioni enzimatiche. Una volta prodotto, circola nel sangue in tre forme:
una piccola percentuale (circa 2-3%) è libera e biologicamente attiva
una quota maggiore (circa 40-50%) è legata all'albumina in modo debole e reversibile
la parte rimanente (circa 50-60%) è fortemente legata a una proteina chiamata SHBG (Sex Hormone Binding Globulin).
Solo il testosterone libero e quello legato all'albumina sono considerati biologicamente disponibili e in grado di esercitare effetti sui tessuti.
La produzione di testosterone nell'uomo è regolata dall'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. L'ipotalamo rilascia l'ormone GnRH (Gonadotropin Releasing Hormone), che stimola l'ipofisi a produrre LH (ormone luteinizzante) e FSH (ormone follicolo-stimolante).
L'LH, in particolare, stimola le cellule di Leydig a produrre testosterone. Questo sistema funziona attraverso un meccanismo di feedback negativo: quando i livelli di testosterone nel sangue sono sufficienti, l'ipotalamo e l'ipofisi riducono la produzione dei loro ormoni stimolanti.
Negli uomini, la produzione di testosterone inizia già durante lo sviluppo fetale, aumenta significativamente durante la pubertà (quando si sviluppano i caratteri sessuali secondari) e raggiunge il picco tra i 20 e i 30 anni. Successivamente, i livelli tendono a diminuire gradualmente con l'età, con una riduzione media dell'1-2% annuo dopo i 40 anni, fenomeno talvolta chiamato "andropausa" o più correttamente "ipogonadismo tardivo".
Nelle donne, il testosterone è presente in concentrazioni circa 10-20 volte inferiori rispetto agli uomini, ma svolge comunque ruoli importanti. Le ovaie e le ghiandole surrenali producono questo ormone, che viene poi in parte convertito in estrogeni attraverso un enzima chiamato aromatasi. Anche nelle donne i livelli di testosterone diminuiscono con l'età, particolarmente dopo la menopausa.
Quali sono i valori del testosterone?
I valori normali di testosterone variano significativamente in base al sesso, all'età e persino all'orario della giornata in cui viene effettuato il prelievo. Il testosterone, infatti, segue un ritmo circadiano, con livelli più elevati al mattino (tra le 7 e le 10) e più bassi nel tardo pomeriggio e sera.
Valori normali negli uomini adulti:
Testosterone totale: 300-1000 ng/dL (10,4-34,7 nmol/L)
Testosterone libero: 5-21 ng/dL (0,17-0,73 nmol/L)
Livelli ottimali: generalmente considerati tra 500-800 ng/dL
Si parla di ipogonadismo o testosterone basso quando i valori scendono sotto i 300 ng/dL, associati a sintomi clinici. Tuttavia, è importante sottolineare che il range di normalità è piuttosto ampio e ciò che è normale per una persona potrebbe non esserlo per un'altra. Inoltre, un uomo di 70 anni avrà fisiologicamente livelli più bassi rispetto a un ventenne.
Valori normali nelle donne adulte:
Testosterone totale: 15-70 ng/dL (0,52-2,4 nmol/L)
Testosterone libero: 0,3-1,9 ng/dL (0,01-0,07 nmol/L)
Nelle donne, valori troppo elevati possono indicare condizioni come la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), tumori ovarici o surrenalici, mentre valori troppo bassi possono associarsi a riduzione della libido, affaticamento e perdita di massa muscolare.
Il test del testosterone dovrebbe essere effettuato al mattino, preferibilmente tra le 7 e le 11, quando i livelli sono al picco. È consigliabile eseguire almeno due misurazioni in giorni diversi per confermare eventuali anomalie, poiché i livelli possono variare anche significativamente da un giorno all'altro a causa di fattori come stress, malattie, alimentazione o attività fisica intensa.
Gli esami che possono essere prescritti includono:
Testosterone totale
Testosterone libero
SHBG (per calcolare il testosterone biodisponibile)
LH e FSH (per comprendere se il problema è testicolare o ipofisario)
Prolattina (livelli elevati possono inibire la produzione di testosterone)
È importante interpretare i risultati insieme a un medico specialista (endocrinologo, andrologo o ginecologo), considerando il quadro clinico complessivo e non basandosi esclusivamente sui numeri.
A cosa serve il testosterone?
Il testosterone è un ormone multifunzionale con effetti su numerosi sistemi dell'organismo, molto più ampi di quanto comunemente si pensi.
Sviluppo e funzione sessuale
Negli uomini, il testosterone è essenziale per lo sviluppo degli organi sessuali durante la vita fetale e per l'emergere dei caratteri sessuali secondari durante la pubertà: crescita del pene e dei testicoli, sviluppo della barba e dei peli corporei, abbassamento della voce. Nell'età adulta, mantiene la libido, è fondamentale per l'erezione e la produzione di spermatozoi (spermatogenesi). Nelle donne, contribuisce al desiderio sessuale e alla risposta sessuale.
Massa muscolare e forza
Il testosterone è un potente anabolizzante naturale che stimola la sintesi proteica e promuove la crescita della massa muscolare. Questo spiega perché gli uomini hanno generalmente più massa muscolare delle donne e perché livelli bassi di testosterone si associano a perdita di forza e massa muscolare (sarcopenia).
Massa ossea
Il testosterone stimola la produzione di osteoblasti, le cellule che costruiscono nuovo tessuto osseo, e contribuisce al mantenimento della densità minerale ossea. Livelli bassi aumentano il rischio di osteoporosi e fratture, sia negli uomini che nelle donne.
Metabolismo e composizione corporea
Il testosterone influenza il metabolismo dei grassi, favorendo la loro ossidazione e riducendo l'accumulo di grasso viscerale (il grasso addominale più pericoloso per la salute). Livelli bassi si associano a un aumento della massa grassa, specialmente nella regione addominale, e a un maggior rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo 2.
Sistema cardiovascolare
Il testosterone ha effetti protettivi sul sistema cardiovascolare, contribuendo a mantenere la vasodilatazione e la salute endoteliale. Tuttavia, gli effetti sul rischio cardiovascolare sono complessi e ancora oggetto di studio. Livelli sia troppo bassi che eccessivamente elevati possono aumentare i rischi cardiovascolari.
Funzione cognitiva e umore
Il testosterone influenza la funzione cerebrale, con effetti sulla memoria, la concentrazione, l'attenzione e il tono dell'umore. Livelli bassi sono associati a maggior rischio di depressione, irritabilità, difficoltà di concentrazione e affaticamento mentale. Alcuni studi suggeriscono anche un ruolo protettivo contro il declino cognitivo e la demenza.
Produzione di globuli rossi
Il testosterone stimola l'eritropoiesi, cioè la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. Questo spiega perché gli uomini hanno generalmente valori di emoglobina più elevati delle donne e perché l'ipogonadismo può causare anemia.
Sistema immunitario
Il testosterone modula la risposta immunitaria, con effetti generalmente immunosoppressivi. Questo potrebbe spiegare perché gli uomini, con livelli più elevati di testosterone, tendono ad avere risposte immunitarie meno aggressive rispetto alle donne ma anche una maggiore suscettibilità ad alcune infezioni.
I sintomi del testosterone basso
Il testosterone basso, o ipogonadismo, può manifestarsi con una vasta gamma di sintomi che variano per intensità e combinazione da persona a persona. È importante notare che molti di questi sintomi non sono specifici e possono essere causati anche da altre condizioni, quindi la diagnosi deve sempre essere confermata con esami del sangue.
Sintomi sessuali:
Riduzione della libido: è spesso il sintomo più precoce e più comune negli uomini con testosterone basso
Disfunzione erettile: difficoltà a ottenere o mantenere l'erezione
Riduzione delle erezioni spontanee notturne o mattutine
Diminuzione della sensibilità genitale
Infertilità: riduzione della produzione di spermatozoi
Sintomi fisici:
Perdita di massa muscolare e forza: i muscoli appaiono meno tonici e definiti
Aumento del grasso corporeo: specialmente nella regione addominale, accumulo di grasso a livello mammario (ginecomastia)
Riduzione della densità ossea: con aumentato rischio di fratture
Riduzione dei peli corporei e facciali: crescita più lenta della barba
Pelle secca e assottigliata
Vampate di calore: simili a quelle della menopausa nelle donne
Affaticamento persistente: sensazione di stanchezza cronica anche dopo riposo adeguato
Riduzione della resistenza fisica: minor capacità di sostenere sforzi prolungati
Sintomi psicologici e cognitivi:
Depressione o umore basso: tristezza, perdita di interesse per attività prima piacevoli
Irritabilità e nervosismo
Difficoltà di concentrazione: problemi a focalizzarsi su compiti mentali
Problemi di memoria: specialmente la memoria a breve termine
Riduzione della motivazione e dell'energia mentale
Disturbi del sonno: insonnia o sonno non riposante
Riduzione della fiducia in sé stessi
Sintomi nelle donne:
Nelle donne, il testosterone basso può manifestarsi con:
Calo significativo del desiderio sessuale
Affaticamento persistente
Difficoltà a costruire o mantenere massa muscolare
Perdita di densità ossea
Cambiamenti nell'umore e irritabilità
Secchezza vaginale
Quando consultare il medico:
È consigliabile rivolgersi a un medico se si sperimentano diversi di questi sintomi in modo persistente, specialmente se interferiscono con la qualità della vita. Un endocrinologo o un andrologo potrà valutare la situazione attraverso esami del sangue e, se necessario, proporre un trattamento appropriato.
Il trattamento dell'ipogonadismo, quando indicato, può includere la terapia sostitutiva con testosterone (disponibile in varie formulazioni: gel, cerotti, iniezioni, compresse), modifiche dello stile di vita, gestione del peso e trattamento di eventuali condizioni sottostanti che contribuiscono al problema.
FAQ
Quali sono gli effetti di assumere testosterone?
L'assunzione di testosterone attraverso terapia sostitutiva ormonale (TRT - Testosterone Replacement Therapy) ha effetti diversi a seconda che venga utilizzata per trattare un ipogonadismo documentato o per altri scopi. È fondamentale sottolineare che il testosterone dovrebbe essere assunto solo sotto stretto controllo medico e dopo aver confermato livelli bassi con esami del sangue.
Effetti positivi della terapia sostitutiva (quando indicata):
Negli uomini con ipogonadismo confermato, la TRT può portare a:
Miglioramento della funzione sessuale: aumento della libido e miglioramento della funzione erettile, generalmente visibili entro 3-6 settimane
Incremento della massa muscolare e della forza: effetti apprezzabili dopo 3-6 mesi di terapia continuativa
Riduzione della massa grassa: specialmente del grasso viscerale, con effetti più evidenti dopo 6-12 mesi
Miglioramento dell'umore e dell'energia: molti pazienti riferiscono riduzione della depressione e maggiore vitalità entro poche settimane
Aumento della densità ossea: effetto protettivo contro l'osteoporosi, visibile dopo 6-12 mesi
Miglioramento della funzione cognitiva: maggiore concentrazione e memoria
Aumento dei globuli rossi: con conseguente miglioramento dell'ossigenazione tissutale
Potenziali effetti collaterali e rischi:
La terapia con testosterone non è priva di rischi e deve essere attentamente monitorata:
Policitemia: aumento eccessivo dei globuli rossi che può aumentare il rischio di trombosi
Peggioramento dell'apnea notturna: se preesistente
Acne e pelle grassa: specialmente nei primi mesi di terapia
Riduzione della fertilità: il testosterone esogeno sopprime la produzione di spermatozoi
Ginecomastia: ingrossamento del tessuto mammario dovuto alla conversione del testosterone in estrogeni
Ritenzione idrica: con possibile aumento della pressione arteriosa
Alterazioni del profilo lipidico: possibile riduzione del colesterolo HDL ("buono")
Ingrossamento della prostata: con possibile peggioramento dei sintomi urinari
Cambiamenti dell'umore: irritabilità o aggressività in alcuni soggetti
Uso improprio:
L'uso di testosterone senza indicazione medica, come nel doping sportivo o per migliorare le prestazioni in soggetti con livelli normali, comporta rischi significativi, inclusi danni cardiovascolari, epatici, infertilità permanente e squilibri ormonali gravi. Dopo la sospensione di dosi sovrafisiologiche, si può verificare un ipogonadismo secondario che richiede tempo per risolversi.
Quale vitamina fa aumentare il testosterone?
Diverse vitamine e minerali sono stati studiati per il loro ruolo nel supportare la produzione naturale di testosterone. È importante sottolineare che questi nutrienti possono aiutare a ottimizzare i livelli ormonali solo se sono presenti carenze, e non possono sostituire un trattamento medico quando necessario.
Vitamina D:
La vitamina D è probabilmente il nutriente con la maggiore evidenza scientifica riguardo al testosterone. Studi hanno dimostrato che uomini con livelli adeguati di vitamina D tendono ad avere livelli di testosterone più elevati rispetto a coloro che sono carenti. La vitamina D funziona come un ormone steroideo e recettori per questa vitamina sono stati trovati nei testicoli. La dose consigliata varia, ma generalmente si raccomandano 1000-4000 UI al giorno, o quantità maggiori in caso di carenza documentata. L'esposizione solare rimane la fonte più naturale.
Vitamina B6:
Questa vitamina del complesso B è coinvolta nella regolazione ormonale e può aiutare a ridurre i livelli di prolattina, un ormone che, quando elevato, può inibire la produzione di testosterone. Si trova in alimenti come pollame, pesce, patate, ceci e banane.
Vitamina K2:
Alcuni studi su animali suggeriscono che la vitamina K2 possa stimolare la produzione di testosterone a livello testicolare. Sebbene siano necessarie più ricerche sull'uomo, il consumo di alimenti ricchi di K2 (formaggi fermentati, natto, tuorli d'uovo) è comunque benefico per la salute ossea e cardiovascolare.
Zinco:
Sebbene tecnicamente un minerale e non una vitamina, lo zinco merita una menzione speciale. È essenziale per la produzione di testosterone e carenze di zinco sono associate a ipogonadismo. L'integrazione può essere utile in caso di carenza, con dosi di 15-30 mg al giorno. Si trova in ostriche, carne rossa, semi di zucca e legumi.
Magnesio:
Anche il magnesio supporta la produzione di testosterone, specialmente in combinazione con l'esercizio fisico. La dose consigliata è di 200-400 mg al giorno. Fonti alimentari includono verdure a foglia verde, frutta secca, semi e cereali integrali.
È importante ricordare che l'integrazione vitaminica dovrebbe essere considerata solo dopo aver valutato i livelli ematici e preferibilmente sotto supervisione medica, poiché un eccesso di alcune vitamine può essere dannoso quanto una carenza.
Cibi che aumentano il testosterone?
Mentre nessun alimento può aumentare drasticamente il testosterone da solo, una dieta equilibrata e mirata può supportare la produzione ormonale ottimale. Ecco i principali gruppi di alimenti da privilegiare:
Proteine di qualità:
Le proteine sono essenziali per la produzione ormonale. Includere fonti di proteine magre come:
Carni bianche: pollo e tacchino
Pesce grasso: salmone, sgombro, sardine (ricchi anche di omega-3 e vitamina D)
Uova intere: il tuorlo contiene colesterolo, precursore del testosterone
Carne rossa magra: con moderazione, fornisce zinco e proteine complete
Grassi sani:
Il testosterone è un ormone steroideo derivato dal colesterolo, quindi i grassi sani sono cruciali:
Olio extravergine d'oliva: ricco di grassi monoinsaturi
Avocado: grassi monoinsaturi e vitamina E
Frutta secca: noci, mandorle, anacardi (forniscono anche zinco e magnesio)
Semi: di zucca, di lino, di chia
Vegetali cruciferi:
Broccoli, cavolfiori, cavoli e cavolini di Bruxelles contengono indolo-3-carbinolo, un composto che può aiutare a ridurre i livelli di estrogeni, favorendo indirettamente un miglior rapporto testosterone/estrogeni.
Alimenti ricchi di zinco:
Ostriche (la fonte più ricca in assoluto)
Semi di zucca
Carne di manzo
Legumi come ceci e lenticchie
Alimenti ricchi di vitamina D:
Pesce grasso (salmone, tonno, sgombro)
Fegato
Tuorli d'uovo
Alimenti fortificati
Cibi fermentati:
Yogurt, kefir, crauti e altri alimenti fermentati supportano la salute intestinale, che è collegata alla regolazione ormonale e all'assorbimento dei nutrienti.
Alimenti da limitare o evitare:
Alcol in eccesso: può ridurre significativamente i livelli di testosterone
Cibi processati e zuccheri raffinati: causano picchi insulinici che possono interferire con la produzione ormonale
Soia in grandi quantità: contiene fitoestrogeni che in eccesso potrebbero influenzare negativamente gli ormoni maschili
Grassi trans: presenti in molti cibi industriali, dannosi per la salute ormonale
Liquirizia: contiene composti che possono ridurre il testosterone
Stile di vita complementare:
Oltre all'alimentazione, per ottimizzare naturalmente il testosterone è importante:
Mantenere un peso corporeo sano (l'obesità riduce il testosterone)
Praticare esercizio fisico regolare, specialmente allenamento di resistenza
Dormire 7-9 ore per notte (la maggior parte del testosterone viene prodotto durante il sonno)
Gestire lo stress (il cortisolo elevato inibisce la produzione di testosterone)
Evitare l'esposizione a interferenti endocrini (alcuni plastificanti, pesticidi)
Mantenere livelli ottimali di testosterone richiede un approccio olistico che combina alimentazione adeguata, attività fisica, sonno di qualità e gestione dello stress, sempre sotto la supervisione di professionisti sanitari quando necessario.
Quando si sospetta un problema legato ai livelli di testosterone, la visita endocrinologica rappresenta il percorso diagnostico più appropriato e completo. L'endocrinologo è infatti lo specialista che si occupa delle ghiandole endocrine e degli ormoni, ed è quindi la figura più qualificata per valutare, diagnosticare e trattare eventuali squilibri ormonali.
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