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Progesterone: a cosa serve, valori, sintomi quando è basso o alto, effetti collaterali e ruolo in gravidanza

~December 12, 2025
7 minuti
progesterone

Il progesterone è uno steroide endogeno di cruciale importanza, spesso definito l'”ormone della gravidanza”, sebbene le sue funzioni si estendano ben oltre l'apparato riproduttivo femminile. Prodotto principalmente dal corpo luteo nelle ovaie dopo l'ovulazione, agisce come regolatore fondamentale del ciclo mestruale e della preparazione uterina all'impianto embrionale. 

La sua corretta oscillazione è necessaria per l'equilibrio metabolico, neurologico e persino scheletrico della donna. Variazioni nei suoi livelli possono segnalare disfunzioni ormonali o rappresentare un fattore di rischio in specifici contesti clinici.

Che cosa è il progesterone?

Il progesterone è un ormone steroideo, il che significa che è derivato dal colesterolo e condivide una struttura chimica complessa con altri ormoni sessuali come l'estrogeno e il testosterone. La sua produzione è ciclica e regolata dall'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.

I principali siti di produzione del progesterone nel corpo femminile sono:

  • corpo luteo: la fonte primaria nelle donne in età fertile. Si forma dal follicolo ovarico dopo il rilascio dell'ovulo (ovulazione). Se la gravidanza non avviene, il corpo luteo degenera, causando il calo del progesterone e l'inizio della mestruazione.

  • placenta: diventa la principale fonte di progesterone a partire dal secondo trimestre di gravidanza, assumendo la funzione che prima era del corpo luteo gravidico.

  • ghiandole surrenali: producono progesterone in quantità minori sia negli uomini che nelle donne.

La sua azione è mediata dal legame con recettori specifici presenti in numerosi tessuti, tra cui l'utero, la mammella, l'encefalo e le ossa.

A cosa serve il progesterone?

Il progesterone svolge un ruolo pleiotropico (con effetti multipli) nell'organismo, essenziale non solo per la riproduzione, ma anche per il benessere generale e l'equilibrio di altri sistemi.

Le funzioni principali del progesterone includono:

  • preparazione dell'endometrio: nella fase luteale del ciclo mestruale, stimola l'endometrio (il rivestimento uterino) a ispessirsi e a diventare ricettivo (decidualizzazione), preparandolo ad accogliere l'embrione.

  • mantenimento della gravidanza: se l'impianto avviene, il progesterone garantisce che l'endometrio rimanga stabile e ben irrorato per sostenere l'embrione.

  • inibizione delle contrazioni uterine: agisce rilassando la muscolatura liscia dell'utero, prevenendo le contrazioni premature che potrebbero portare all'aborto spontaneo o al parto pretermine.

  • effetto neurologico e umore: è noto come "ormone calmante" in quanto i suoi metaboliti hanno proprietà neurosteroidi che agiscono sul sistema nervoso centrale, esercitando un effetto ansiolitico e sedativo naturale, e influenzando positivamente la qualità del sonno.

  • salute ossea: contribuisce al mantenimento della densità minerale ossea, stimolando la formazione di nuovo tessuto osseo e contrastando l'azione osteoclastica.

I valori del progesterone

I livelli di progesterone nel sangue (dosaggio sierico) sono dinamici e variano in modo significativo in base alla fase del ciclo mestruale e all'eventuale presenza di una gravidanza. Vengono generalmente misurati in nanogrammi per millilitro (ng/mL) e sono utilizzati per confermare l'avvenuta ovulazione e monitorare la salute della fase luteale e della gestazione.

  • Fase follicolare (pre-ovulazione): 0,1 – 1,5 ng/mL

  • Fase luteale (post-ovulazione): 5,0 – 27,0 ng/mL

  • Menopausa: < 0,1 – 0,9 ng/mL

  • Gravidanza – I trimestre: 8,1 – 44,0 ng/mL

  • Gravidanza – II trimestre: 25,0 – 83,0 ng/mL

  • Gravidanza – III trimestre: 59,0 – 214,0 ng/mL

Quali sono i sintomi del progesterone basso?

Una carenza di progesterone, spesso dovuta a cicli anovulatori (senza ovulazione) o a una disfunzione del corpo luteo (insufficienza luteale), può manifestarsi con una serie di sintomi che colpiscono la sfera riproduttiva, emotiva e fisica.

I segnali di un progesterone insufficiente includono:

  • irregolarità mestruali: cicli mestruali troppo corti, spotting (perdite ematiche intermestruali), assenza di mestruazioni (amenorrea) o mestruazioni abbondanti e dolorose.

  • sindrome premestruale (PMS) accentuata: sbalzi d'umore, irritabilità, ansia e depressione marcate nei giorni precedenti il ciclo.

  • disturbi del sonno: insonnia o sonno leggero, a causa della perdita dell'effetto sedativo dell'ormone.

  • problemi di fertilità: difficoltà di concepimento dovute all'incapacità dell'endometrio di diventare sufficientemente ricettivo per l'impianto.

  • sintomi fisici: mal di testa, gonfiore (ritenzione idrica) e dolore al seno.

  • rischio di osteoporosi: una carenza cronica e non trattata, specialmente in perimenopausa, può aumentare il rischio di indebolimento osseo.

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Progesterone alto: i sintomi

Livelli di progesterone alti sono fisiologici durante la gravidanza o possono essere indotti da terapie ormonali (come quelle per la riproduzione assistita). Quando l'eccesso non è giustificato da una gravidanza, le cause possono includere un corpo luteo persistente o, in rari casi, determinate patologie ovariche.

I sintomi legati a un eccesso di progesterone (o ai suoi metaboliti) possono comprendere:

  • sonnolenza e sedazione: l'effetto ansiolitico e calmante può manifestarsi come stanchezza e spossatezza eccessiva, specialmente dopo la somministrazione orale di progesterone.

  • gonfiore addominale: il progesterone rilassa la muscolatura liscia, rallentando la motilità intestinale e causando ritenzione idrica e gonfiore.

  • mal di testa e vertigini: un effetto collaterale comune, spesso legato alla somministrazione farmacologica.

  • dolore e tensione mammaria: ipersensibilità e gonfiore del tessuto mammario.

Progesterone basso in gravidanza

Il ruolo del progesterone nelle prime fasi della gravidanza è vitale: prepara l'utero e agisce come "protettore" contro le contrazioni uterine premature. Un livello di progesterone persistentemente basso nelle prime settimane può essere motivo di preoccupazione clinica.

Una carenza o un mancato aumento dei livelli di progesterone nelle prime fasi della gestazione è associato a:

  • rischio di aborto spontaneo: l'endometrio non viene sufficientemente supportato, rendendo instabile l'impianto e compromettendo la vitalità embrionale.

  • gravidanza ectopica: se l'impianto avviene in sedi diverse dalla cavità uterina, i livelli ormonali non aumentano come previsto.

  • minaccia di parto pretermine: in fasi avanzate, livelli bassi possono essere correlati a un accorciamento del collo dell'utero e al rischio di contrazioni premature.

  • pre-eclampsia: sebbene il meccanismo non sia completamente chiarito, bassi livelli sono stati associati a un aumento del rischio di pre-eclampsia, una condizione caratterizzata da ipertensione e proteinuria.

Per queste ragioni, nelle terapie di riproduzione assistita (come la FIVET) o in donne con una storia di aborti spontanei ricorrenti, la supplementazione di progesterone (spesso per via vaginale o iniettabile) è uno standard terapeutico per sostenere la fase luteale e l'impianto.

Come valutare il progesterone?

La valutazione del progesterone viene eseguita principalmente attraverso un esame del sangue che ne misura la concentrazione sierica. Il momento in cui viene eseguito il prelievo è cruciale per l'interpretazione del risultato.

  • conferma dell'ovulazione: l'esame viene generalmente eseguito a metà della fase luteale, ovvero circa 7 giorni dopo l'ovulazione (approssimativamente il 21° giorno di un ciclo mestruale ideale di 28 giorni). Un valore superiore a 5 ng/mL in questa fase è generalmente considerato sufficiente a confermare che l'ovulazione è avvenuta. Valori inferiori a 3 ng/mL in questo periodo suggeriscono anovulazione (assenza di ovulazione) o insufficienza luteale.

  • monitoraggio in gravidanza: i dosaggi vengono eseguiti nelle prime settimane di gestazione per valutare la vitalità del corpo luteo gravidico e la progressione della gravidanza, specialmente in caso di perdite ematiche (spotting) o minaccia di aborto.

  • dosaggio seriale: in alcuni casi di infertilità o per monitorare la terapia ormonale, possono essere richiesti dosaggi seriali (ripetuti) per tracciare la curva di produzione dell'ormone durante il ciclo.

Il ruolo del progesterone in menopausa

La menopausa è definita come l'assenza di mestruazioni per 12 mesi consecutivi ed è caratterizzata dalla cessazione della funzione ovarica.

  • declino e squilibrio: il calo del progesterone inizia in realtà già durante la perimenopausa, la fase di transizione che precede la menopausa vera e propria. L'ovulazione diventa irregolare e i livelli di progesterone oscillano e diminuiscono drasticamente, mentre i livelli di estrogeni possono ancora presentare picchi. Questo squilibrio (dominanza estrogenica relativa) amplifica molti dei sintomi della perimenopausa, tra cui disturbi del sonno (insonnia), vampate di calore, aumento di ansia e irritabilità, e emicranie.

  • terapia ormonale sostitutiva (TOS): nelle donne che intraprendono la Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) con estrogeni per alleviare i sintomi vasomotori (vampate e sudorazioni), l'aggiunta di progesterone è obbligatoria se la donna possiede ancora l'utero. Questo perché gli estrogeni stimolano la proliferazione dell'endometrio; il progesterone agisce per controbilanciare questa azione, prevenendo l'iperplasia e riducendo significativamente il rischio di cancro endometriale.

  • benefici aggiuntivi: l'uso di progesterone nella TOS può anche contribuire a migliorare la qualità del sonno e l'umore grazie al suo effetto neuro-calmante.

FAQ

Quali sono i valore di progesterone ottimali per attecchimento?

Il progesterone svolge un ruolo essenziale nella preparazione dell'endometrio per l'impianto (attecchimento). Sebbene non esista un singolo valore magico universale, i medici considerano che, per l'attecchimento naturale, il livello di progesterone debba raggiungere un valore soglia superiore a 10-12 ng/mL a metà della fase luteale (circa 7 giorni dopo l'ovulazione) per confermare una funzione luteale sufficiente. Nei cicli di fecondazione assistita (FIVET), l'obiettivo è spesso mantenere i livelli sierici più alti, a seconda dei protocolli utilizzati e della via di somministrazione.

Quali sono i valori ottimali di progesterone in gravidanza?

I valori ottimali di progesterone in gravidanza non sono fissi, ma aumentano progressivamente con la gestazione, riflettendo la crescente produzione prima da parte del corpo luteo e poi della placenta. Nel primo trimestre, sebbene i valori normali possano partire da circa 8 ng/mL, un livello inferiore a 5 ng/mL è generalmente associato a un'elevata probabilità di esito negativo (aborto spontaneo o gravidanza ectopica). Livelli nel range 15-25 ng/mL sono considerati rassicuranti nella fase iniziale. Data l'ampia variabilità, la tendenza del valore (se aumenta o diminuisce nel tempo) è più rilevante del singolo dosaggio.


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AutoreElty

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