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Gestione dell'Emoglobina Bassa: Cause, Sintomi e Opzioni di Trattamento

Revisionato da: Elty~May 10, 2024
8 minuti

Emoglobina bassa: cosa è

L’emoglobina bassa, conosciuta in campo medico come anemia, è una condizione molto delicata contraddistinta da una diminuzione della quantità di emoglobina nel sangue. L’emoglobina è una proteina fondamentale dei globuli rossi, deputata al trasporto dell’ossigeno dai polmoni verso tutte le altre parti del corpo.

Nel momento in cui l’organismo presenta livelli di emoglobina bassi i sintomi più diffusi sono stanchezza, pallore, battito cardiaco accelerato e, nei casi più preoccupanti, difficoltà respiratorie: ciò è logicamente dato dal fatto che il corpo non riceve ossigeno a sufficienza.

In rari casi esiste un rapporto tra emoglobina bassa e rischio morte, è importante infatti sapere che un livello estremamente basso di emoglobina può diventare pericoloso e potenzialmente letale se non si prendono le adeguate contromisure.

Questa situazione critica può portare principalmente all’anemia, una patologia in cui il corpo è talmente privo di ossigeno da compromettere il funzionamento degli organi vitali. Una carenza grave e prolungata di ossigeno può anche danneggiare il cuore e il cervello, aumentando il rischio di infarto miocardico e ictus.

I pazienti con emoglobina bassa ritenuti a rischio, richiedono solitamente interventi medici urgenti tipo le trasfusioni di sangue per stabilizzare il loro stato di salute e scongiurare la possibilità di complicazioni mortali.

L’elaborazione di una diagnosi accurata e il piano di trattamento dell’emoglobina bassa sono generalmente affidati al medico di base, che è in grado di esaminare i sintomi e quando necessario indirizzare la persona verso un esperto del ramo. In particolari contesti, può essere coinvolta una figura medica quale l’ematologo, ossia uno specialista nella cura delle patologie del sangue.

Gli esami di routine per diagnosticare l’emoglobina bassa comprendono il conteggio completo delle cellule del sangue, una procedura che misura il livello di emoglobina insieme ad altri parametri importanti quali il numero di globuli rossi e il volume crepuscolare medio.

L’emoglobina è considerata bassa quando i suoi livelli nel sangue scendono al di sotto dei valori normali stabiliti per età e sesso. Negli uomini adulti i valori di emoglobina sono considerati normali quando sono compresi tra 13,8 e 17,2 grammi per decilitro, nelle donne adulte tra 12,1 e 15,1 g/dL, mentre nei bambini i valori considerati corretti variano con l’età: generalmente sono più alti alla nascita e diminuiscono gradualmente fino all’età adulta.

Per l’emoglobina basse le cause sono alquanto numerose e tra queste vi sono: le carenze nutrizionali di ferro, vitamina B12 o acido folico, malattie croniche renali o cancro, perdite di sangue causate da interventi chirurgici o sanguinamenti gastrointestinali, inoltre sono frequenti le patologie genetiche quali la talassemia o l’anemia falciforme. 

Capire in base ai sintomi e accertare tempestivamente di essere soggetti ad emoglobina bassa è dunque essenziale per stabilire il trattamento ideale per farla tornare su livelli accettabili e non preoccupanti. Ecco perché la prevenzione è un fattore determinante, come sempre del resto in ambito medico.

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Emoglobina bassa: sintomi più frequenti

Quando un paziente è affetto da emoglobina bassa, il proprio organismo combatte per trasportare una quantità sufficiente di ossigeno ai tessuti e agli organi, generando una serie di sintomi che variano in gravità a seconda del grado di anemia.

I sintomi si sviluppano spesso gradualmente e possono essere così lievi nelle fasi iniziali da passare inosservati. Tuttavia, man mano che la condizione peggiora, l’emoglobina bassa sintomi appaiono ben più evidenti provocando dei disturbi facilmente riconoscibili.

Utilizziamo questo elenco per comprendere con maggiore chiarezza quali siano i principali sintomi dell’emoglobina bassa:

- Uno dei più evidenti è la sensazione di stanchezza o affaticamento, che si verifica poiché il corpo deve lavorare più duramente per ottenere l’ossigeno di cui necessita, rendendo le persone perennemente fiacche, pure quando riposano. La fatica può risultare talmente grave da condizionare le normali attività quotidiane e la qualità della vita;

- Quando si parla di emoglobina bassa i sintomi più lampanti sono il pallore, molto evidente nella pelle, nelle unghie e nelle mucose, come quelle presenti all’interno della bocca o sotto le palpebre. Un aspetto così sbiadito del paziente è causato dal basso numero di globuli rossi circolanti;

- Le persone con emoglobina bassa possono sperimentare vertigini o sensazione di leggerezza alla testa, specialmente quando si alzano in piedi bruscamente: ciò a causa della riduzione del flusso di sangue al cervello;

- Può manifestarsi la mancanza di respiro durante attività fisiche o anche a riposo, poiché il corpo cerca di compensare la carenza di ossigeno aumentando la frequenza respiratoria;

- Ulteriori sintomi emoglobina bassa comprendono battito cardiaco accelerato o irregolare provocato da una risposta dell’organismo all’esigenza di pompare il sangue più efficacemente per distribuire l’ossigeno necessario;

- L’individuo può anche sperimentare mal di testa frequenti generati dalla carenza di ossigeno che influenza la vascolarizzazione del cervello;

- In alcuni casi, il paziente può avvertire freddo alle estremità come mani e piedi a causa di una circolazione sanguigna compromessa. Nelle situazioni di anemia severa possono emergere sintomi più gravi quali dolore toracico e malori generali, che richiedono attenzione medica urgente.

La relazione tra emoglobina bassa e tumore merita di essere approfondita ed è dovuta al fatto che l’anemia è un sintomo comune in pazienti effetti da tumori, specialmente quelli che coinvolgono il midollo osseo o quelli che causano sanguinamenti cronici tipo alcune tipologie di cancro gastrointestinale.

Le cure per il cancro quali la chemioterapia e la radioterapia possono danneggiare il midollo osseo riducendo le sue capacità di produrre globuli rossi sani, portando ad un ulteriore diminuzione dell’emoglobina.

La presenza di emoglobina bassa e tumore in un paziente è motivo di particolare attenzione in quanto condiziona la tolleranza alle cure e la qualità della vita, oltre a rappresentare un indicatore dello stato generale di salute e della progressione della patologia.

 Emoglobina bassa in gravidanza: cosa significa 

L’emoglobina bassa in gravidanza è una condizione relativamente diffusa che può avere complicazioni considerevoli sia per la madre che per il feto. Durante la gravidanza, il corpo della donna subisce numerosi cambiamenti, tra cui un aumento del volume del sangue per supportare il crescente bisogno di ossigeno del feto e della placenta. 

Nonostante l’aumento del volume sanguigno, il numero di globuli rossi può non aumentare proporzionalmente, portando ad una diluizione dell’emoglobina, un fenomeno chiamato anemia da diluizione.

Questa anemia può presentarsi nel secondo e nel terzo mese di gravidanza e, nonostante venga considerata una parte normale del percorso, non deve essere trascurata ma merita un’attenzione costante.

Livelli di emoglobina bassa in gravidanza possono comportare stanchezza, debolezza e altri sintomi, ma i rischi associati non si limitano a questi malesseri. L’anemia significativa in gravidanza è collegata ad un aumento possibile del rischio di complicazioni sia per la madre che per il bambino tra cui parto prematuro e basso peso alla nascita.

Inoltre può condizionare la capacità della madre di tollerare la perdita di sangue durante il parto e può compromettere la guarigione post-parto.

La causa più comune di emoglobina bassa gravidanza è la carenza di ferro, un minerale essenziale per la produzione di emoglobina. Le richieste di ferro aumentano durante la gravidanza in virtù dell’aumento del volume del sangue e della necessità di supportare il feto in crescita.

Per prevenire e trattare l’emoglobina bassa in gravidanza, i medici raccomandano una dieta ricca di ferro, l’uso di integratori di ferro e quando necessario integratori di vitamina B12 e acido folico.

Le donne incinte vanno altresì monitorate tramite esami del sangue a cadenza regolare al fine di preservare la salute della madre e del bambino nel corso del periodo della gravidanza.

Emoglobina bassa: cura e rimedi online

Il trattamento dell’emoglobina bassa dipende sostanzialmente dalla causa che ha portato a tale condizione. La comprensione delle cause è essenziale perché la terapia possa essere mirata ed efficace, dato che l’anemia può derivare da una varietà di fattori e ciascuno richiede un approccio specifico.

Nel caso di emoglobina bassa causata da carenze nutrizionali come di ferro, vitamina B12 o acido folico la soluzione è l’integrazione di questi nutrienti. Il ferro viene prescritto in forma di compresse o integratori, ma il minerale ha una biodisponibilità variabile e può provocare effetti collaterali quali disturbi gastrointestinali.

Per questo motivo, l’assunzione di ferro dev’essere monitorata da un medico, che può suggerire di consumare alimenti ricchi di ferro come carne rossa, legumi e verdure a foglia verde per aumentare l’assorbimento naturale.

Per le anemie legate a carenze vitaminiche il medico predispone l’assunzione di integratori di vitamina B12 o acido folico. Le vitamine sono cruciali per la formazione dei globuli rossi e per il corretto funzionamento del corpo e, in alcuni casi, come nei pazienti con malassorbimento o condizioni specifiche, la vitamina B12 può essere somministrata tramite iniezioni.

Qualora l’emoglobina bassa sia provocata da patologie croniche quali la malattia renale cronica o malattie infiammatorie, il trattamento si focalizza sulla gestione della malattia di base. Nei casi di anemia associata a malattie renali può essere necessario impiegare farmaci che stimolano la produzione di eritropoietina, ossia un ormone che promuove la nascita di globuli rossi nel midollo osseo.

In contesti in cui l’emoglobina bassa è il risultato di perdite di sangue il trattamento contempla interventi per esaminare e fermare la perdita di sangue, oltre alla somministrazione di ferro per compensare le perdite.

Per i pazienti con anemia grave o per coloro i quali la terapia con integratori non basta, vengono effettuate trasfusioni di sangue particolarmente utili per ripristinare velocemente i livelli di emoglobina e migliorare i sintomi in modo efficace. 

Infine il monitoraggio è un aspetto imprescindibile della gestione dell’emoglobina bassa: dopo l’inizio del trattamento i pazienti di solito si sottopongono a controlli periodici per analizzare la risposta alla cura e per adeguarlo se necessario.

FAQ emoglobina bassa: le risposte alle domande più frequenti

Cosa mangiare con emoglobina bassa?

Chi è affetto da emoglobina bassa deve seguire una dieta che comprende alimenti ricchi di ferro, vitamina C, acido folico, vitamina B12 e cereali integrali. Naturalmente dopo aver consultato un esperto.

Quando l’emoglobina è bassa?

I valori normali di emoglobina negli uomini adulti oscillano da 13,8 a 17,2 grammi per decilitro, nelle donne adulte da 12,1 a 15,1 g/dL mentre nei bambini i valori normali variano con l’età risultando più elevati alla nascita e diminuendo gradualmente fino all’età adulta. Se i livelli di emoglobina sono inferiori a questi intervalli si parla di emoglobina bassa o anemia.

Cosa può provocare l’emoglobina bassa?

L’emoglobina bassa può essere provocata da carenze nutrizionali, perdita di sangue, patologie croniche, disturbi del midollo osseo, distruzione dei globuli rossi e alcune malattie ereditarie quali talassemia o l’anemia falciforme.

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