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Trattamento Non Invasivo con Onde d’Urto: Guida Completa per Pazienti

Revisionato da: Elty~May 07, 2024
8 minuti
Onde urto

Onde d’urto: cosa sono e chi se ne occupa

Le onde d’urto sono un tipo di trattamento terapeutico non invasivo che utilizza le onde acustiche ad alta energia per curare numerose patologie cliniche, in special modo nell’ambito dell’ortopedia, della medicina sportiva e della riabilitazione.

La tecnologia su cui si basa la terapia, trovava inizialmente impiego nella frantumazione dei calcoli renali ed è stata poi rivoluzionata con lo scopo di trattare una varietà più estesa di problematiche muscolo-scheletriche.


La base delle onde d'urto consiste nell'orientare onde acustiche verso una specifica area del corpo, stimolando la rigenerazione e i processi riparativi dei tessuti danneggiati. Le onde sono originate da un dispositivo e vengono trasmesse tramite la pelle fino alla zona interessata. 

Le energie emesse nel tessuto sotto forma di onde ad alta intensità, possono stimolare la creazione di nuovi vasi sanguigni, stimolare processi infiammatori controllati e affrettare la corretta guarigione di tendini, muscoli e legamenti.

Le figure mediche che si occupano di trattamenti tramite onde d’urto sono solitamente specialisti nel contesto della medicina fisica e riabilitativa, soprattutto ortopedici e fisioterapisti, che in una sessione di terapia della durata di circa 10 minuti sono in grado di individuare la causa di una patologia.

Grazie alla loro formazione specifica nell’impiego delle onde d’urto, essi sanno riconoscere non solamente le basi tecniche e meccaniche dell’apparecchio utilizzato, ma anche le implicazioni cliniche legate alla sua applicazione.

Questi esperti devono esaminare nel dettaglio la condizione di salute del paziente per stabilire se il trattamento con onde d’urto è l’opzione più efficace, tenendo in considerazione il tipo di lesione e la storia medica del paziente.

Le onde d’urto rappresentano un trattamento molto valido per la loro efficacia nell’affrontare condizioni quali la fascite plantare, la tendinite calcifica, l’epicondilite e altre sindromi che provocano dolore cronico che non rispondono a cure conservative più tradizionali. 

L’opportunità di curare opportunamente questi disturbi senza farmaci o chirurgia, rende le onde d’urto una ottima alternativa per numerosi pazienti alla ricerca di soluzioni meno invasive per il proprio benessere.

Se ti stai chiedendo le onde d’urto dopo quanto fanno effetto, devi sapere come prima cosa che il tempo necessario per percepire gli effetti della terapia varia notevolmente da paziente a paziente. Ad anticipare o ritardare gli effetti sono diverse cause come il tipo di malattia trattata, la gravità della lesione e le caratteristiche individuali come l’età e le condizioni generali di salute.

Dunque per rispondere con precisione alla domanda le onde d’urto dopo quanto fanno effetto, si può generalmente affermare che i pazienti avvertono un miglioramento della loro situazione entro 4-5 settimane dall’inizio della terapia.

Tuttavia i risultati più completi ed evidenti spesso si palesano nel corso di diversi mesi: un lasso di tempo così lungo è del tutto normale poiché dipende dal modo in cui le onde favoriscono i processi naturali di guarigione del corpo. Non si tratta infatti di una soluzione rapida, ma di uno stimolo per il corpo ad aggiustare e irrobustire i tessuti deteriorati nel tempo.

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Onde d’urto: come funzionano

Il trattamento delle onde d’urto inizia con il posizionamento da parte del medico professionista di un dispositivo di onde d’urto sulla pelle del paziente. 

Per semplificare la trasmissione delle onde viene generalmente applicato un gel conduttore sulla zona da esaminare, simile a quello impiegato nelle ecografie. L’uso di questo gel consente di trasferire l’energia delle onde acustiche in modo efficiente e senza perdite di potenza. 

La funzione chiave del dispositivo è quella di dar vita ad un’onda acustica che si diffonde tramite un applicatore in contatto con la pelle del paziente. L’energia delle onde viene poi spostata ai tessuti sottostanti consentendole di raggiungere delle profondità altrimenti non raggiungibili con altri trattamenti non chirurgici. 

Una volta che le onde d’urto penetrano nel corpo, esercitano i loro effetti biologici, a cominciare da una micro-traumatizzazione del tessuto interessato, che sollecita e aumenta la risposta infiammatoria naturale dell’organismo.

Le onde d’urto partecipano quindi alla produzione di fattori di crescita che sono essenziali per la rigenerazione del tessuto. I fattori di crescita collaborano nel formare nuovi vasi sanguigni nel processo denominato angiogenesi, perfezionando la circolazione sanguigna nell’area d’interesse.

L’aumento del flusso sanguigno porta ad un aumento dell’ossigeno e dei nutrienti all’interno dei tessuti, accelerando il processo di guarigione.

Altresì le onde d’urto sono conosciute per il loro effetto analgesico che allevia il dolore, grazie alla loro capacità di ridurre sia la trasmissione di segnali di dolore ai nervi che la concentrazione di sostanze infiammatorie responsabili del dolore.

Alcuni pazienti possono avvertire un leggero aumento del dolore al termine della terapia, a causa della risposta infiammatoria indotta dalle onde d’urto. Si tratta però di una sensazione temporanea che testimonia l’inizio del processo di autoguarigione da parte dell’organismo e non deve destare preoccupazioni nel paziente.

Quando si parla di peggioramento dopo onde d’urto, si fa riferimento all’aumento del dolore e a volte dell’infiammazione nella zona trattata, che può accadere immediatamente dopo il trattamento e durare per alcuni giorni. Il peggioramento dopo onde d’urto è un passaggio normale del processo di guarigione e non costituisce motivo d’allarme.

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Onde d’urto: quando farle

Le onde d’urto sono una terapia non invasiva particolarmente efficace per risolvere un gran numero di patologie e problematiche di tipo muscolo-scheletriche.

L’efficacia del trattamento dipende in particolare dalla corretta analisi dello specialisti nell’affrontare il disturbo da cui è afflitto il paziente. Il paziente deve quindi consultare un medico o un fisioterapista qualificato che possa stabilire se realmente le onde d’urto sono l’opzione più appropriata.

Vediamo adesso tramite un elenco quali sono i motivi e i sintomi che consigliano di fissare una visita onde d’urto e in quali casi è decisiva questo tipo di terapia:

- Le onde d’urto sono raccomandate per contrastare situazioni quali tendinite calcifica della spalla, l’epicondilite laterale o mediale e la tendinite rotulea. Tutte e tre condizioni evidenti di tendinopatie croniche che spesso non rispondono ai trattamenti convenzionali;

- Sono efficaci per i casi di fascite plantare che non rispondono ad altri trattamenti conservativi come supporti ortotici, esercizi di stretching o iniezioni;

- Sono impiegate per curare fratture che non sono guarite completamente e hanno portato ad una pseudoartrosi, ossia una guarigione incompleta che necessita il processo di guarigione ossea;

- Particolari condizioni della pelle come le ulcere croniche o certe cicatrici ipertrofiche, traggono vantaggio dalla stimolazione della circolazione sanguigna e dalla promozione della guarigione tessutale fornita dalle onde d’urto.

Il significato di riposo dopo onde d’urto è fondamentale per consentire al corpo di adattarsi e rispondere alle sollecitazioni indotte dalla terapia. Urge quindi adottare un approccio moderato e controllato all’esercizio e alle attività quotidiane al fine di prevenire ulteriori stress sui tessuti.

Il tempo di riposo dopo onde d’urto varia in base alla patologia trattata e alle istruzioni specifiche del medico o del terapista. La gestione del riposo e del dolore dopo il trattamento con onde d’urto richiede una comunicazione dettagliata e un monitoraggio regolare da parte della figura medica che ha effettuato la terapia.

Onde d’urto focali e radiali: quali sono le differenze 

Le onde d’urto vengono classificate in due tipologie principali, ossia focali e radiali, che sono impiegate per curare varie condizioni ortopediche e di riabilitazione, ma si differenziano notevolmente nel modo in cui vengono generate e nelle loro applicazioni specifiche.

Le onde d’urto focali sono caratterizzate da onde ad alta energia direzionate e concentrate su un punto molto preciso all’interno del tessuto. Sono create usando tecnologie come gli elettromagneti o i piezoelettrici, che consentono di gestire con affidabilità sia la profondità che l’intensità delle onde.

Il vantaggio principali delle onde d’urto focali è dato dalla loro capacità di raggiungere zone profonde e ben delineate del tessuto ed è per tale ragione che sono adatte a trattare condizioni situate in aree profonde come alcune tendinopatie o calcificazioni.

Grazie alla loro precisione e intensità, le onde d’urto focali sono impiegate in terapie che richiedono un’azione mirata e intensa consentendo di non influenzare i tessuti adiacenti.

Dal canto loro, le onde d’urto radiali vengono prodotte tramite un meccanismo che utilizza aria compressa per accelerare un proiettile all’interno di un tubo, che colpisce in seguito un applicatore responsabile della trasmissione di energia dell’onda alla superficie del corpo.

Rispetto a quelle focali, le onde d’urto radiali si propagano con un’energia che diminuisce man mano che si allontanano dal punto di origine e coprono quindi un’area più ampia ma andando meno in profondità. Tale peculiarità le rende ideali per affrontare le situazioni che si presentano più in superficie come lesioni dei tessuti molli vicini all’area della pelle.

Infine le onde d’urto radiali sono impiegate per contrastare problemi muscolari e del tessuto connettivo grazie alla loro funzione di stimolare la circolazione sanguigna e i processi di guarigione in aree più estese.

La scelta del medico di procedere con le onde d’urto focali o con le onde d’urto radiali viene presa tenendo conto delle esigenze del paziente, della natura della patologia e su una valutazione dettagliata che comprende l’analisi dei sintomi dell’individuo ed esami quali l’ecografia e la risonanza magnetica.

FAQ Onde d’urto: le risposte alle domande più frequenti

Onde d’urto fanno male?

La percezione del dolore durante le onde d’urto varia da persona a persona. È possibile avvertire un moderato livello di fastidio durante la sessione di trattamento, ma solitamente è temporaneo e tende a diminuire non appena conclusa la seduta o poco dopo. Molti pazienti descrivono la sensazione come fastidiosa ma generalmente tollerabile.

Quanto dura una seduta di onde d’urto?

La durata di una sessione di onde d’urto è compresa tra i 5 e i 15 minuti.

A cosa servono le onde d’urto?

Le onde d’urto sono un trattamento indicato principalmente per affrontare situazioni come la guarigione da tendinopatie, il trattamento di fascite plantare, la stimolazione della guarigione ossea, l’alleviamento del dolore cronico e anche per migliorare la circolazione sanguigna. 

Quanti cicli di onde d’urto si possono fare?

Il numero di cicli di trattamento con onde d’urto di cui un paziente necessita varia in base alla patologia o al disturbo da trattare, alla severità della situazione e alla risposta individuale alla terapia. Il protocollo standard prevede da tre a cinque sedute.

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