Sciatalgia: sintomi, diagnosi e terapia
Sciatalgia: cosa è
La sciatalgia è il dolore che si estende lungo il territorio innervato dal nervo sciatico. Solitamente deriva da compressione delle radici nervose in sede lombare.
Tra le cause più comuni troviamo: ernie del disco inter-vertebrale, osteofiti, fibrosi e restringimento del canale vertebrale.
Il nervo sciatico è il più grande e lungo nervo del nostro corpo. Inizia nella parte bassa della schiena e passando dietro la coscia percorre tutta la gamba nella sua lunghezza e termina nel piede. È un nervo importante per la trasmissione motoria e sensoriale.
La sciatalgia interessa prevalentemente i soggetti di sesso maschile in un’età compresa tra i 40-50 anni. Alcune categorie come quelle degli anziani e degli obesi sono più soggette a soffrire di infiammazione del nervo sciatico a causa delle modifiche a carico della colonna vertebrale.
Chi assume posture scorrette, chi per lavoro solleva carichi o torce la schiena, i diabetici per via delle degenerazioni a carico dei nervi, i sedentari, chi soffre di artrosi e chi ha subito interventi di protesi d’anca può essere inquadrato tra categorie più sensibili a questa patologia.
La sciatalgia è causata dalla compressione della radice del nervo sciatico da parte di un disco inter-vertebrale erniato che rappresenta la causa principale di infiammazione infatti, sembrerebbe esserne la causa nel 15% dei casi.
Altre cause:
irregolarità ossee
un restringimento del canale spinale
tumori o ascessi endovertebrali.
I nervi possono anche essere compressi al di fuori della colonna vertebrale, nel bacino o nei glutei. Possono essere la ragione della sciatica anche lesioni ossee traumatiche, anche la gravidanza in stato avanzato può esserne la causa. Le radici nervose del tratto lombo sacrale più basso sono quelle che vengono maggiormente coinvolte.
Sciatalgia: sintomi
Il sintomo principale della sciatalgia è il dolore irradiato ai territori innervati dal nervo, in una delle seguenti aree: parte bassa del bacino, parte bassa della schiena, gluteo, retro coscia, gamba e piede.
Il dolore è diverso a seconda della causa che lo scatena, può essere acuto, urente, duraturo nel tempo ed insenso, in alternativa può essere un lieve dolore intervallato a una sensazione di scossa elettrica. Tende ad aumentare dopo sforzi fisici, colpi di tosse e starnuti.
Possono comparire anche: formicolio (parestesie), debolezza muscolare, intorpidimento, alterazione della sensibilità cutanea e difficoltà di controllo motorio. Raramente i sintomi si focalizzano tutti in un punto ma il più delle volte interessano localizzazioni differenti.
Generalmente l’insorgenza è monolaterale, interessa cioè un solo nervo. È possibile l’insorgenza di alcune complicanze quali, incontinenza degli sfinteri sia anale che vescicale, assenza di sensibilità e debolezza dell’arto interessato, andatura claudicante.
In caso di sintomi gravi bisogna rivolgersi ad un medico se i sintomi non migliorano a riposo, se c’è un peggioramento del quadro sintomatologico senza una apparente ragione e se i sintomi sono comparsi a seguito di un trauma alla schiena e se è sopraggiunta l’insufficienza degli sfinteri.
Sciatalgia: diagnosi e terapia
La diagnosi è in parte clinica, va fatta una buona raccolta anamnestica e in parte strumentale. L’anamnesi va infatti supportata con Risonanza magnetica e TC entrambe hanno un’ottima accuratezza diagnostica ma la TC sottopone il paziente a una dose importante di radiazioni. A volte è consigliabile l’esecuzione di un’elettromiografia per studiare la corretta conduzione degli impulsi nervosi. La terapia della sciatalgia dipende dalla grado di avanzamento della sintomatologia e dalla causa sottostante. In caso di una sintomatologia blanda sarà sufficiente un periodo di riposo ed eventualmente una correzione di eventuali anomalie posturali. In caso di sintomatologia algica più presente e duratura nel tempo, non è da escludere il ricorso alla terapia antifiammatoria farmacologiaca, fisioterapia e in ultima istanza all’intervento chirurgico. Per quanto concerne i farmaci che possono alleviare l’infiammazione del nervo sciatico abbiamo: I FANS o farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene. Miorilassanti, antidepressivi e anticonvulsivanti, corticosteroidi per via endovenosa. Tutti da assumere sotto stretto controllo medico e valutazione del quadro clinico complessivo, perché alcune di queste terapie, come quella cortisonica può essere nociva per chi soffre di diabete, ipertensione e glaucoma. I protocolli fisioterapici saranno mirati al rafforzamento della muscolatura della schiena, migliorare e correggere la postura e aumentare la flessibilità di schiena e tronco. Si fa riscorso, invece, alla chirurgia quando: la sciatalgia dipende da una patologia a carico della colonna come un’ernia discale, e i sintomi non sono responsivi al trattamento farmacologico. Se la causa è un tumore che insiste sulla radice nervosa o sul canale midollare provocandone la stenosi. Gli interventi sono generalmente di pertinenza neurochirurgica e sono molto delicati, sebbene in alcuni casi di routine.
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