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Ossiuri nei bambini: identificazione e trattamento

Revisionato da: Elty~October 30, 2024
9 minuti

L’ ossiuriasi è un'infezione parassitaria piuttosto comune tra i bambini in età scolare. Spesso sottovalutata, questa condizione può causare notevoli disagi sia ai piccoli pazienti che alle loro famiglie. Comprendere la natura dell'infestazione, i modi di trasmissione, i sintomi e i possibili trattamenti è fondamentale per affrontare efficacemente il problema e prevenire le recidive. 

L'ossiuriasi, infatti, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita del bambino, influenzando il sonno, l'umore e le attività quotidiane. Una corretta informazione su questa infezione è essenziale per ridurre i casi e garantire il benessere dei più piccoli.

Ossiuri nei bambini: cosa sono?

Gli ossiuri, noti scientificamente come Enterobius vermicularis, sono piccoli vermi parassiti che infettano l'intestino umano, principalmente nei bambini. Questi vermi, di colore biancastro e lunghi circa un centimetro, si trovano spesso nella regione anale, dove depongono le loro uova, causando fastidio e prurito intenso. 

L'infestazione da ossiuri è tecnicamente definita ossiuriasi ed è una delle parassitosi più diffuse nei paesi sviluppati (la prima per diffusione negli Stati Uniti), in particolare tra i bambini che frequentano scuole e ambienti comunitari. L'ossiuriasi non è solitamente pericolosa, ma il disagio causato può essere notevole e, in assenza di trattamento, può portare a complicazioni come infezioni cutanee secondarie dovute al continuo grattarsi.

Gli ossiuri hanno un ciclo vitale molto semplice ma efficace: le femmine adulte migrano durante la notte dalla parte finale dell'intestino fino alla zona perianale, dove depongono migliaia di uova. Queste uova sono estremamente resistenti e possono sopravvivere per diverse settimane su superfici ambientali, facilitando la diffusione dell'infestazione. La loro resistenza e la capacità di aderire facilmente a superfici e tessuti rendono l'ossiuriasi difficile da eradicare completamente senza adeguate misure di igiene e trattamento.

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Ossiuri bambini: come si prendono

L'infestazione da ossiuri si diffonde principalmente attraverso la trasmissione oro-fecale: le uova dei parassiti sono altamente contagiose e possono essere trasferite da una persona all'altra tramite contatto diretto o indiretto. I bambini, toccando superfici contaminate come giocattoli, lenzuola, asciugamani o anche semplicemente grattandosi la zona anale e portando le mani alla bocca, possono ingerire le uova, favorendo l'infestazione. Le uova possono sopravvivere su superfici ambientali per diverse settimane, rendendo la trasmissione particolarmente facile nei contesti familiari e scolastici.

Un altro aspetto importante da considerare è che le uova possono disperdersi anche nell'aria e depositarsi su cibi o bevande: questo rende l'ossiuriasi particolarmente difficile da prevenire, soprattutto in ambienti affollati come le scuole. Inoltre, i bambini piccoli hanno spesso comportamenti che facilitano la trasmissione, come il mettere oggetti o le dita in bocca. 

Anche gli indumenti, la biancheria da letto e i giocattoli possono diventare veicoli di trasmissione se non adeguatamente lavati e disinfettati. La facilità di trasmissione rende fondamentale un'educazione sanitaria adeguata, soprattutto nei contesti comunitari, per limitare la diffusione dell'infestazione.

Ossiuri bambini: i sintomi

Il sintomo principale dell'ossiuriasi nei bambini è il prurito intenso nella zona anale, soprattutto durante la notte, momento in cui le femmine del parassita depongono le uova. Questo prurito può interferire con il sonno, causando irritabilità e stanchezza diurna. Il bambino può manifestare: 

  • difficoltà ad addormentarsi; 

  • risvegli frequenti; 

  • stanchezza cronica che può influenzare negativamente il rendimento scolastico e le attività quotidiane.

Altri sintomi possono includere dolori addominali, nausea, perdita di appetito e, talvolta, irritazioni cutanee dovute al grattarsi continuo. 

In alcuni casi, l'infestazione può essere asintomatica, rendendo difficile l'identificazione immediata del problema. 

Nei casi più gravi, possono verificarsi: 

  • infiammazioni e infezioni cutanee secondarie, soprattutto se il bambino si gratta con forza, causando lesioni nella zona perianale; 

  • vulvite nelle bambine, dovuta alla migrazione dei parassiti verso la zona genitale; 

Sebbene l'ossiuriasi sia prevalentemente un'infestazione intestinale, in rari casi possono verificarsi complicanze polmonari. Le uova degli ossiuri, infatti, possono essere inalate accidentalmente, portando a irritazioni delle vie respiratorie superiori e, in alcuni casi, a infezioni secondarie. I sintomi possono includere tosse persistente, dispnea e, in rari casi, bronchite. Queste complicanze sono più probabili in ambienti in cui l'igiene è compromessa e dove il ciclo di trasmissione dell'ossiuriasi è particolarmente attivo. Una gestione tempestiva e adeguata dell'infestazione, insieme a misure preventive rigorose, può ridurre il rischio di tali complicazioni.

Come riconoscere gli ossiuri: la diagnosi

La diagnosi di ossiuriasi si basa su una combinazione di osservazione clinica dei sintomi e conferma mediante test specifici. Il sintomo più comune che induce i medici a sospettare un'infestazione da ossiuri è il prurito intenso nella zona perianale, soprattutto durante la notte, dovuto alla deposizione delle uova da parte delle femmine del parassita. Tuttavia, per una diagnosi definitiva, è necessario eseguire test più specifici per individuare la presenza delle uova degli ossiuri.

Il metodo diagnostico più utilizzato è il cosiddetto "test del nastro adesivo" (o "scotch test") che consiste nell'applicare un pezzo di nastro adesivo trasparente sulla zona perianale al mattino, prima che il bambino si lavi o usi il bagno. Le uova, deposte durante la notte, aderiscono al nastro, che viene poi osservato al microscopio per identificare le uova del parassita. Il test del nastro adesivo viene generalmente ripetuto per tre giorni consecutivi per aumentare la probabilità di rilevare l'infestazione, poiché la deposizione delle uova non avviene tutte le notti.

In alcuni casi, può essere utile esaminare visivamente la zona perianale con una luce intensa durante la notte, quando le femmine del parassita sono più attive. I vermi adulti, lunghi circa un centimetro e di colore biancastro, possono essere osservati direttamente. Inoltre, il medico può chiedere ai genitori di monitorare l'area anale per rilevare eventuali parassiti visibili o segni di irritazione cutanea.

Gli esami delle feci, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono molto utili per la diagnosi di ossiuriasi, poiché le uova raramente si trovano nelle feci. La diagnosi precoce e accurata è fondamentale per avviare tempestivamente il trattamento e prevenire il rischio di reinfestazione, garantendo il benessere del bambino e riducendo il disagio associato a questa comune infestazione parassitaria.

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Ossiuri bambini, la cura

Il trattamento dell'ossiuriasi nei bambini si basa principalmente sulla somministrazione di farmaci antiparassitari. I farmaci più comunemente utilizzati includono il mebendazolo e il pyrantel pamoato, che agiscono uccidendo i parassiti adulti. Generalmente, è necessario ripetere il trattamento dopo circa due settimane per eliminare eventuali parassiti che si siano sviluppati dalle uova non ancora eliminate. È importante trattare tutti i membri della famiglia contemporaneamente, anche se non presentano sintomi, per evitare il rischio di reinfestazione.

In aggiunta alla terapia farmacologica, è essenziale adottare misure igieniche rigorose per ridurre il rischio di reinfestazione: queste includono il lavaggio frequente delle mani, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima di mangiare, e la pulizia accurata della biancheria da letto, degli indumenti e delle superfici domestiche. È consigliabile cambiare la biancheria intima e da letto quotidianamente, lavandola a temperature elevate per eliminare eventuali uova residue. Anche gli asciugamani devono essere lavati frequentemente e non devono essere condivisi tra i membri della famiglia.

L'igiene delle unghie è un altro aspetto fondamentale: le unghie devono essere mantenute corte per evitare l'accumulo di uova e per ridurre il rischio di autoinfestazione causata dal grattarsi. Inoltre, è utile incoraggiare i bambini a non mettere le mani in bocca e a non mordicchiare le unghie, comportamenti che facilitano la reinfestazione.

Ossiuri bambini: rimedi naturali

Oltre ai farmaci tradizionali, esistono alcuni rimedi naturali che possono aiutare a combattere l'ossiuriasi e ridurre i sintomi. Tra questi, l'aglio è spesso citato per le sue proprietà antiparassitarie: può essere consumato crudo o aggiunto agli alimenti per favorire l'eliminazione dei parassiti. L'aglio può anche essere applicato esternamente sotto forma di unguento, ma è importante fare attenzione a non irritare la pelle delicata del bambino.

Anche il consumo di semi di zucca è considerato utile per la loro azione vermifuga. I semi di zucca contengono cucurbitina, una sostanza che paralizza i parassiti, rendendoli più facili da espellere. 

Altri rimedi naturali includono l'assunzione di probiotici per migliorare la salute dell'intestino e rafforzare il sistema immunitario, contribuendo a ridurre la proliferazione dei parassiti. Infusi di erbe come il timo e l'assenzio sono spesso consigliati per le loro proprietà antiparassitarie, ma è sempre bene consultare un medico prima di somministrare qualsiasi rimedio naturale ai bambini.

Tuttavia, è importante sottolineare che i rimedi naturali non possono sostituire la terapia farmacologica, ma possono essere utilizzati come complemento per migliorare il benessere del bambino e ridurre il rischio di recidiva. È sempre consigliabile consultare un pediatra prima di iniziare qualsiasi trattamento alternativo, per assicurarsi che sia sicuro e appropriato per il bambino.

Ossiuri recidivanti nei bambini

Le recidive sono molto comuni nell'ossiuriasi, soprattutto nei bambini. Questo accade perché le uova degli ossiuri sono estremamente resistenti e possono facilmente contaminare l'ambiente, portando a nuove infestazioni. Per prevenire le recidive, è fondamentale mantenere un elevato livello di igiene domestica: lavare frequentemente la biancheria da letto, gli indumenti e gli asciugamani, aspirare accuratamente la casa e incoraggiare i bambini a lavarsi spesso le mani, specialmente dopo aver usato il bagno e prima dei pasti.

Tagliare le unghie corte e impedire ai bambini di mordersi le unghie o toccarsi il viso con le mani sporche sono altre misure che possono contribuire a ridurre il rischio di reinfestazione. Inoltre, è consigliabile pulire accuratamente le superfici della casa, come pavimenti, mobili e giocattoli, utilizzando detergenti adeguati a eliminare le uova eventualmente presenti. L'aspirazione frequente di tappeti e moquette è altrettanto importante, poiché le uova possono accumularsi in queste superfici e rappresentare una fonte continua di reinfestazione.

Anche la gestione degli animali domestici è rilevante, sebbene non siano direttamente coinvolti nella trasmissione degli ossiuri. Gli animali possono tuttavia fungere da vettori meccanici, trasportando le uova sui loro peli. Pertanto, mantenere puliti gli animali e limitare il contatto stretto con i bambini durante il periodo di trattamento può essere utile per prevenire ulteriori infestazioni. Educare i bambini riguardo l'importanza dell'igiene personale e delle misure preventive è un passo cruciale per ridurre il rischio di recidive e garantire una gestione efficace dell'ossiuriasi.

Ossiuri in gravidanza

Contrarre un'infestazione da ossiuri durante la gravidanza richiede un approccio attento per garantire la sicurezza sia della madre che del bambino. Prima di tutto, è fondamentale consultare il medico per discutere l'opzione terapeutica più appropriata, poiché molti farmaci antiparassitari utilizzati comunemente per trattare l'ossiuriasi non sono raccomandati durante la gravidanza, soprattutto nel primo trimestre. 

In questi casi, il medico potrebbe suggerire di posticipare il trattamento farmacologico o utilizzare approcci più sicuri. Inoltre, misure igieniche rigorose sono essenziali per controllare l'infestazione: lavare frequentemente le mani, cambiare e lavare la biancheria da letto e gli indumenti a temperature elevate, e mantenere corte le unghie. Questi accorgimenti aiutano a limitare la trasmissione delle uova e riducono il rischio di reinfestazione, garantendo al contempo la sicurezza del feto.

FAQ

Gli ossiuri sono contagiosi?

Sì, gli ossiuri sono altamente contagiosi, soprattutto tra i bambini in età scolare. L'infestazione si diffonde principalmente attraverso la trasmissione oro-fecale. Le uova dei parassiti possono facilmente passare da una persona all'altra tramite contatto diretto o indiretto con superfici contaminate, come lenzuola, giocattoli e asciugamani.

Come si prendono gli ossiuri nei bambini?

I bambini possono contrarre gli ossiuri ingerendo accidentalmente le uova del parassita. Queste uova possono trovarsi su superfici contaminate, giocattoli, biancheria da letto o persino cibo. Spesso il contagio avviene perché i bambini, grattandosi la zona perianale dove le femmine depongono le uova, trasferiscono le uova sulle mani e poi le portano alla bocca, favorendo l'infestazione.

Come contrastare gli ossiuri?

Per contrastare un'infestazione da ossiuri, è necessario un trattamento farmacologico specifico, solitamente a base di mebendazolo o pyrantel pamoato, somministrato su prescrizione medica. Inoltre, è fondamentale adottare misure igieniche rigorose per evitare la reinfestazione: lavare spesso le mani, mantenere corte le unghie, pulire accuratamente la biancheria da letto e gli indumenti a temperature elevate, e disinfettare le superfici domestiche.

Gli ossiuri sono pericolosi?

Gli ossiuri, nella maggior parte dei casi, non sono pericolosi e non causano complicazioni gravi. Tuttavia, l'infestazione può provocare notevole disagio, soprattutto a causa del prurito intenso nella zona anale, che può interferire con il sonno e il benessere generale del bambino. In rari casi, possono verificarsi complicazioni co

Fonti: 

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