Gastroscopia: quando farla, come funziona e cosa aspettarsi
Gastroscopia: cosa è e chi se ne occupa
Con il termine gastroscopia s’intende un procedimento medico che permette alle figure sanitarie preposte di analizzare l’interno dello stomaco, dell’esofago e della parte iniziale dell’intestino tenue, detta duodeno.
La gastroscopia tradizionale viene svolta impiegando uno strumento flessibile chiamato gastroscopio, dotato di una piccola telecamera all’estremità, che viene inserita tramite la bocca e guidata giù attraverso il tratto digestivo superiore.
Le immagini trasmesse dalla telecamera consentono al medico di monitorare attentamente la mucosa presente in queste zone, individuare possibili anomalie, svolgere biopsie e trattare efficacemente determinati disturbi quali sanguinamenti o stretture.
Ad occuparsi in prima persona della gastroscopia sono i gastroenterologi, ossia professionisti altamente qualificati nel curare i problemi dell’apparato digerente e che, grazie alla loro formazione, possiedono una conoscenza specifica non soltanto nell’interpretazione delle immagini ottenute nel corso del test, ma anche nella gestione delle complicazioni che potrebbero (seppur raramente) presentarsi.
La gastroscopia viene effettuata in ambienti controllati e attrezzati per assicurare la sicurezza e la comodità del paziente. Generalmente viene svolta in ospedali o in cliniche specializzate, all’interno di reparti di endoscopia dotati di strumentazioni avanzate e composti da personale sanitario preparato per assistere il medico durante la procedura e per prendersi cura del paziente prima, durante e dopo il test.
La gastroscopia avviene in ambienti creati per rispettare gli standard più elevati di igiene e sicurezza con passaggi chiari e utili per la sterilizzazione degli strumenti adoperati. Ciò avviene con lo scopo di diminuire al minimo la possibilità di infezioni e garantire che l’esame venga svolto nelle migliori condizioni possibili per il paziente.
Nel caso il paziente decida di effettuare il test presso una clinica privata, in Italia per la gastroscopia il costo ècompreso tra i 100 euro e i 300 euro.
Gastroscopia transnasale e gastroscopia virtuale: cosa sono
Una tipologia molto diffusa è la gastroscopia transnasale, che impiega uno strumento più sottile che viene inserito attraverso il naso anziché la bocca. Questa procedura diminuisce considerevolmente il malessere collegato al riflesso del vomito e alla percezione di soffocamento sperimentata da alcuni individui con la gastroscopia tradizionale.
Il procedimento della gastroscopia transnasale permette di non ricorrere alla sedazione dando la possibilità alla persona di riprendersi velocemente e di riprendere le quotidiane attività senza il periodo di riposo che invece è inevitabile con la sedazione.
Grazie alla gastroscopia transnasale è possibile offrire una valida alternativa per i pazienti che preferiscono evitare la sedazione per scelta o per coloro i quali la sedazione presenta rischi da non sottovalutare.
Vi è poi la gastroscopia virtuale, che adotta un approccio totalmente differente non basandosi infatti sull’impiego di un gastroscopio fisico, ma su tecniche di imaging moderne quali la tomografia computerizzata, con l’obiettivo di fornire immagini accurate in 3D del tratto digestivo superiore.
La gastroscopia virtuale, pur rappresentando uno strumento prezioso per la diagnosi di varie patologie, non concede l’opportunità di effettuare biopsie o trattamenti diretti al contrario invece della gastroscopia classica.
Diciamo che la gastroscopia virtuale è un’altra valida alternativa a quella tradizionale, ma nel caso le immagini virtuali ricavate evidenzino anomalie, può rendersi inevitabile una gastroscopia classica per un’esplorazione ancor più accurata o per mettere in pratica interventi terapeutici.
Gastroscopia: preparazione e come funziona
Gli indubbi benefici apportati dalla gastroscopia consentono di perlustrare visivamente l’interno dell’esofago, dello stomaco e del duodeno, dando ai medici l’opportunità di diagnosticare molteplici patologie gastrointestinali quali ulcere, infiammazioni, tumori o perdite di sangue.
Nella gastroscopia la preparazione è un lato da non prendere sotto gamba e richiede di digiunare nelle 8-10 ore antecedenti, al fine di assicurare che lo stomaco e l’esofago siano vuoti semplificando l’ispezione visiva.
In alcuni casi all’individuo viene somministrata una sedazione per diminuire l’ansia e il malessere specialmente per chi dimostra particolare tensione o per le persone che si sottopongono a procedure più lunghe e articolate. Altrimenti può essere applicato un anestetico locale sotto forma di spray alla gola, per ridurre al minimo l’impressione di disagio quando lo strumento viene inserito.
Il paziente viene quindi fatto sdraiare su un fianco e il medico introduce delicatamente, tramite la bocca, il gastroscopio grazie a cui si ricavano le immagini in tempo reale riprodotte su un monitor, dalle quali il medico analizza minuziosamente le strutture interne del tratto gastrointestinale superiore.
Una delle peculiarità del gastroscopio è costituita dalla flessibilità che permette al medico di esplorare le zone di interesse e stabilire la presenza di eventuali malattie. Quando necessario, tramite il gastroscopio, possono essere inseriti piccoli strumenti per eseguire biopsie che vengono svolte con estrema attenzione e che non provocano dolore poiché la parete interna dell’esofago, dello stomaco e del duodeno non è sensibile al dolore come la pelle.
Una gastroscopia dura solitamente tra i 15 e i 20 minuti, in base a quanto è dettagliato o meno il controllo e se sono necessari accorgimenti ulteriori. Al termine della procedura il gastroscopio viene lentamente rimosso.
Se il paziente ha ricevuto una sedazione sarà monitorato fino a che gli effetti non saranno diminuiti e potrebbe aver bisogno di qualcuno che lo accompagni a casa, poiché è comune avvertire un leggero fastidio alla gola o gonfiore generato dall’aria introdotta durante l’esame. I sintomi appena sono destinati a scomparire nel corso di poche ore.
Gastroscopia: quando farla
La gastroscopia è un esame diagnostico di notevole rilevanza nell’ambito della gastroenterologia, utilizzato per approfondire una grande varietà di sintomi e patologie legate all’apparato digerente superiore.
La scelta di sottoporsi ad una gastroscopia viene raccomandata dal medico al termine di una disamina approfondita, che prende in considerazione i sintomi specifici del paziente, la storia medica e il potenziale effetto dell’esame in relazione ai rischi.
Grazie a questo elenco è possibile conoscere con chiarezza le situazioni che rendono indispensabile prenotare una gastroscopia:
- Quei pazienti che avvertono sintomi persistenti o inspiegabili come dolore continuo o ricorrente nella zona superiore dell’addome, difficoltà a deglutire o percezione di cibo bloccato in gola, nausea e vomito duraturi accompagnati da indizi di sanguinamento e reflusso gastroesofageo permanente e grave;
- La gastroscopia permette di investigare con cura i sanguinamenti nell’apparato digerente, come presenza di sangue nel vomito o vomito simile ai fondi di caffè indice di una probabile perdita di sangue. Altresì la rilevazione di sangue occulto nelle feci è un possibile campanello d’allarme per un sanguinamento di una zona superiore del tratto gastrointestinale;
- Al termine di radiografie, test di laboratorio o studi di imaging quali la tomografia computerizzata, che quindi suggeriscono irregolarità nell’esofago, nello stomaco o nel duodeno, la gastroscopia permette un’analisi diretta e una diagnosi efficace;
- I pazienti con diagnosi pregresse di condizioni gastroenterologiche quali ulcere peptiche possono valutare il periodo di guarigione o accertare eventuali complicazioni. Se invece soffrono di malattie da reflusso gastroesofageo attraverso la gastroscopia si misura l’entità del danno esofageo e ne traggono beneficio anche le persone con condizioni precancerose o che necessitano di monitoraggio per polipi identificati in precedenza;
- Individui con una storia familiare di cancro allo stomaco o con condizioni che aumentano il rischio di cancro gastro-intestinale possono essere indirizzati a sottoporsi all’esame con scopi preventivi o per una diagnosi precoce.
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Gastroscopia con sedazione: cosa è
La gastroscopia con sedazione costituisce un approccio alternativo e meno invasivo alla gastroscopia standard e funziona attraverso l’impiego di farmaci sedativi, rendendo il testo più confortevole per il paziente.
Tale tecnica si rivela particolarmente indicata per le persone che avvertono ansia ad affrontare l’esame o che possono incorrere in difficoltà nel tollerare il disagio fisico legato all’inserimento del gastroscopio tramite la bocca e lungo l’esofago.
Al paziente viene somministrato un sedativo tramite vena per diminuire qualsiasi sensazione di disagio o dolore. In questo modo si garantisce il comfort del paziente e si semplifica l’esecuzione dell’esame permettendo allo specialista di agire senza interruzioni. Ciò è molto importante in particolare quando sono necessarie procedure aggiuntive durante la gastroscopia quali biopsie o piccoli interventi terapeutici.
La sedazione rende la gastroscopia notevolmente più tollerata per molti individui, ma prima di farla è doveroso controllare con attenzione la salute del paziente verificando la storia pregressa di reazioni allergiche ai farmaci e condizioni mediche preesistenti che possono condizionare la scelta o la dose del sedativo.
Al termine del test occorre un periodo di osservazione che termina quando gli effetti della sedazione sono completamente passati, consentendo ai medici di controllare i parametri vitali come il battito cardiaco, la pressione sanguigna e la saturazione di ossigeno per certificare che non vi siano complicazioni.
Inoltre, per via degli effetti residui dei sedativi, ai pazienti è vietato guidare o adoperare macchinari pesanti per le successive 24 ore e necessitano di essere accompagnati a casa da un conoscente.
Al netto di queste precauzioni, la gastroscopia con sedazione rappresenta certamente un’opzione valida per molti pazienti, capace di migliorare significativamente l’accessibilità e la tollerabilità di un esame chiave per la diagnosi e il trattamento di numerosi malesseri gastrointestinali.
FAQ Gastroscopia: le risposte alle domande più frequenti
Gastroscopia fa male?
Grazie alle innovazioni moderne relative alle tecniche e agli approcci impiegati, il dolore durante la gastroscopia è minimo o nullo e solitamente il paziente prova una sensazione di pressione o disagio. La gastroscopia è dunque un esame tollerabile per la maggior parte degli individui anche grazie all’utilizzo dell’anestesia locale o della sedazione.
Come superare paura della gastroscopia?
Per superare la sensazione di paura precedente una gastroscopia è consigliabile attuare alcune tecniche come informarsi sul tipo di esame, esternare i propri dubbi, considerare l’uso della sedazione e praticare tecniche di rilassamento. Inoltre è utile avere un supporto emotivo da un familiare e verificare le numerose esperienze positive di persone che hanno affrontato l’esame in passato con successo.
Quanto dura una gastroscopia?
Il tempo necessario per una gastroscopia è solitamente compreso tra i 15 e i 30 minuti.
Come si fa gastroscopia?
Prima di sottoporsi ad una gastroscopia i pazienti devono digiunare per 8-10 ore prima dell’esame. In alcuni casi viene effettuata l’anestesia locale o la sedazione per ridurre al minimo il disagio arrecato al paziente. L’individuo è sdraiato su un fianco e il medico introduce delicatamente un gastroscopio che permette di visualizzare l’interno delle strutture in tempo reale su un monitor. Mentre il gastroscopio si muove, il medico analizza la mucosa alla ricerca di anomalie. Infine si analizza la presenza di eventuali patologie e si sceglie una cura efficace.
Che differenza c’è tra gastroscopia e endoscopia?
L’endoscopia viene eseguita su varie zone del corpo quali articolazioni, polmoni, colon e altre ancora, mentre la gastroscopia è un tipo specifico di endoscopia incentrato sull’analisi dell’esofago, dello stomaco e del duodeno.
Cosa mangiare la sera prima della gastroscopia?
La sera prima della gastroscopia è consigliato un pasto leggero con alimenti quali verdure cotte o pesce al vapore, evitando cibi ricchi di grassi o piccanti e limitando legumi, cereali, frutta e verdura crude. Inoltre è indicato non assumere alcolici e bere liquidi come acqua, tè o brodi leggeri.
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